di Andrea Geraci
serie b
Di Carlo-Mediagol: “Il mio Palermo che stracciava l’Ajax! A Benevento 6 gol e trionfo, oggi Foschi e la Serie A…”
Alla vigilia della delicata trasferta di Benevento, Domenico Di Carlo rivisita ai microfoni di Mediagol.it una trionfale vittoria a domicilio del suo Palermo proprio a spese dei sanniti. Una squadra che dominò il campionato di serie C2 e rifilò...
“Quella era una squadra invincibile. Nelle ultime diciannove giornate perdemmo una sola volta, emozioni irripetibili, la magia di un calcio rinato dal cilindro magico di Pino Caramanno, una cavalcata trionfale accompagnata dall’entusiasmo dei tifosi”. Mimmo Di Carlo non dimenticherà mai il Palermo della rinascita dopo la radiazione e la sua storia in rosanero: dal giorno del ritorno alla Favorita contro l'Atletico Mineiro con oltre 40.000 spettatori alla mitica promozione in C1 e alla fascia di capitano legata al suo braccio. Un Palermo speciale (4-0, in amichevole, all’Ajax per festeggiare la C1) con fior di giocatori come Di Carlo appunto, Manicone che sarebbe finito all’Inter, Carrera, D’Este, il palermitano Nuccio, De Sensi e un allenatore vincente come Caramanno.
Quell’anno, quinta giornata, 18 ottobre del 1987, il Palermo travolse in trasferta il Benevento per 6-0 e la partita si giocò in campo neutro a … casa dell’attuale allenatore del Chievo, nato appunto a Cassino: “Quel Palermo alla fine si dimostrò una grandissima squadra -racconta Di Carlo-, costruita, dopo un anno senza calcio, per dare corpo ai sogni della città. Guidata da un allenatore palermitano, con passione e qualità tecnica, che soprattutto considerava il suo lavoro come una missione. Un Palermo nato per sbalordire, umile, ma con giocatori di categoria superiore e con tanta voglia di completare il progetto. Non c’era lotta, per noi fu un trionfo. Qualche problema solo all’inizio, era un gruppo nuovo che doveva amalgamarsi e capire gli schemi particolari di Caramanno”.
Contro il Benevento, la svolta. “Giocavamo a Cassino e mi ricordo quella giornata perché per la prima volta Caramanno mi fece disputare una partita intera e allo stadio c’erano trecento tifosi a fare tifo per me. Mi sentivo in famiglia. Quella partita e quel successo così vistoso ci diedero grande sicurezza e mentalità da prima della classe. Tentammo di segnare più gol possibile. Avevamo rispetto dell’avversario e se ci fossimo fermati sarebbe stato come prenderli in giro”.
Nel girone di ritorno la volata irresistibile. “Con il Benevento vincemmo anche in casa, tre a zero, con doppietta di Manicone, una delle tante stelle di quel Palermo. Che squadra! Avevamo ormai la consapevolezza che saremmo andati fino in fondo senza ostacoli. C’era un pubblico formidabile pronto a darci una mano. Ma già, in estate, si era visto, contro l’Atletico Minero, che non ci avrebbero abbandonati. I tifosi sono così, bisogna scaldarli…”
Ieri una città in attesa di riscatto, oggi la malinconia e le speranze di una società in crisi che lotta per il proprio futuro. Due immagini diverse dello stesso obiettivo: la promozione.“Sappiamo bene come funziona. Ai miei tempi, c’era il programma di riportare il calcio a Palermo. La gente ama questi colori e queste sfide, ma chiede un progetto serio. Solo, allora, i tifosi danno una mano. Quest’anno il Palermo ne ha passate tante. Speriamo che Foschi, al quale va la fiducia di tutti, riesca a completare il suo impegno con la serie A. Il resto dovrà darlo la nuova società”.
Di Carlo mette in guardia i rosa. Per lui la stagione non finisce domenica: “Mancano sei partite, può succedere di tutto. Al di là del risultato di Benevento. Per la promozione diretta ci sono quattro squadre in lizza e solo a tre giornate dalla fine si potranno tirare le somme. Mi auguro che uno dei posti tocchi ai rosanero”.
5. giornata, 18/10/1987, Cassino campo neutro
Benevento-Palermo 0-6
Marcatori: 12'-38' pt Nuccio, 13' st Casale 23' st Aut. D'Adamo, 30'-45' st Casale
PALERMO: Pappalardo, Marsan, Bigotto (26' st De Sensi), Manicone, Carrera, Di Carlo, D'Este (38' pt Restuccia), Sampino, Casale, Macrì, Nuccio. All. Caramanno.
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