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Delio Rossi-Mediagol: “Nuovo Palermo, Tuttolomondo e Zamparini. La Lazio e la lotta scudetto in A. Abel, Ilicic e Pastore…”

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"Mi auguro che il Palermo possa tornare presto dove merita, anche se nei casi in cui ci sono società poco serie o altalenanti è normale vivere nelle apprensioni. Spero che il club del duo Mirri-Di Piazza sia all'altezza della situazione. Pergolizzi ha una squadra idonea alla categoria. Il problema è riuscire ad uscire dalla Serie D, che è un incubo. Non è facile e non bisogna dare nulla per scontato. Non è possibile recuperare tre anni in uno, ci vogliono tempo e pazienza. Il Napoli ci ha messo cinque anni a tornare tra le grandi. Futuro al Palermo? Non ci sono mai stati contatti con la nuova società. Il fatto che la società sia composta da palermitani è incoraggiante, perché sono coinvolti sia personalmente che professionalmente. La società ha tante motivazioni, questo può essere una garanzia. Tuttavia, alcune volte bisogna essere meno passionali e più razionali e viceversa", sono state le sue parole.

PERGOLIZZI E LE CRITICHE - "Le critiche rivolte alla qualità del gioco espresso dal Palermo? Se giochi bene hai più possibilità di vincere, alla lunga se giochi male hai più possibilità di perdere. Se dovessi scegliere preferirei giocare bene e avere un gioco stabile, credo poco in quelli che dicono che è importante soltanto il risultato, prima o poi c'è anche il rischio di arenarsi. Di solito chi allena in quelle categorie vuole giocatori idonei, l'errore può essere quello di cercare di allestire una squadra già per l'anno successivo, molte volte si rischia. E' fondamentale l'apporto degli over per dare la giusta ossatura alla squadra, ma io sono a favore dei giovani quindi vedo di buon occhio il loro utilizzo, anche se ci vuole più pazienza. Non conosco gli under del Palermo, dunque non posso dare un giudizio approfondito, spero si possa sentir parlar di loro anche nelle altre categorie. Pergolizzi? L’ho conosciuto quando allenava la Primavera rosanero conquistando lo scudetto. Gli consiglio di sbagliare con la sua testa, deve fare come Ulisse mettendosi i tappi di cera nelle orecchie e andando avanti con le sue convinzioni. Se è convinto di essere nel giusto non deve spendere energie replicando a chi lo contesta. Agli allenatori fa piacere essere apprezzati, ma siamo portati a prendere delle decisioni che devono essere nostre, giuste o sbagliate che siano. In luoghi dove sei coinvolto emotivamente puoi correre il rischio di sbagliare facendo scelte meno razionali. Pergolizzi questo lo sa, lui deve uscire da questa categoria e ha una squadra tale da poter raggiungere questo obiettivo. Non deve perdere tempo a replicare perché noi siamo giudicati in base a quello che facciamo, deve dimostrare che è padrone del vagone".