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Corini: “Mio calcio tra Gasperini, Guardiola e Klopp. B ostica, la difesa a 3…”

Palermo
L'intervista al tecnico del Palermo, Eugenio Corini

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Archiviato il ritiro dei rosanero a Manchester, terminato ufficialmente nella giornata di ieri con il ritorno del Palermo in Sicilia con un volo charter atterrato in serata, il Palermo si gode le ventiquattro ore di riposo concesse dal tecnico Eugenio Corini prima di cimentarsi nella preparazione in vista della sfida di sabato prossimo contro il Sudtirol. Intervenuto sulle colonne de "La Gazzetta dello Sport", il tecnico originario di Bagnolo Mella ha rilasciato una lunga intervista in cui ha toccato svariati temi, ripercorrendo la sua carriera da allenatore fin dagli albori.

"Ho avuti tanti grandi maestri, da Cagni a Guidolin, da Delneri a Eriksson, Lippi, poi sono stato convocato da Sacchi, durante gli anni alla Samp. Guardiola è un grandissimo innovatore, lo paragono a Sacchi il top, e Pep ha la capacità della continua evoluzione, è sulla strada di Arrigo. Il suo Barcellona e il suo City hanno stessi principi ma quanto sono diversi ed evoluti, lì c'è la capacità dell'allenatore di capire i giocatori con cui lavora, le loro caratteristiche, il contesto".

"Ho fatto stage al Real con Ancelotti anni fa - ha proseguito Corini -  lo ammiravo tanto anche da calciatore. Sono stato da Simeone all'Atletico. La mia tesi del Master Uefa Pro l'ho fatta studiando il Bayern di Van Gaal, i miei collaboratori hanno seguito Mihajlovic e Giampaolo, io sono stato da Pioli ai tempi dell'Inter. È bello apprendere da colleghi molto capaci".

Su altri allenatori a cui si ispira: "Ci sono tante metodologie. Ammiro Gasperini, il suo calcio aggressivo, uomo su uomo, con idee ben precise su come creare le superiorità, col gioco sulle fasce laterali, come attaccare il centro, ha tracciato una strada che in tanti stanno seguendo. O le idee di Sarri su come si attacca, consolidando il possesso, e come si difende più di reparto, la bellezza è che ogni tecnico ha le sue metodologie e idee".

Sulla difesa a 3, sperimentata durante il ritiro a Manchester: "A volte posso giocare a 3 dietro, con la costruzione dei due centrali, o stringendo un terzino. A volte cerchi di cambiare per mettere in difficoltà il pressing avversario, a volte provo la linea a 4 ma con un terzino che sale e uno che copre. Tutto sta nel sapere cosa vuoi fare quando hai la palla, come lavorare, e che cosa fare quando ce l'ha l'avversario". 

Sulla Serie B di quest'anno: "Molto competitiva, con squadre e budget importanti e rose ampie, club ben strutturati, con alte aspettative e si è visto già dai primi cambi di allenatore. Noi siamo una neopromossa, è vero che abbiamo una proprietà forte ma abbiamo cambiato tanto, giocatori, tecnico e dirigenti e ci stiamo preparando ad affrontare una categoria competitiva". 

 

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