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FLORENCE, ITALY - MAY 16: Fabrizio Miccoli during the SuperCoppa primavera 2 match between Novara U19 and US Citta di Palermo U19 at Centro Tecnico Federale di Coverciano on May 16, 2018 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Continuano gli sviluppi sulla condanna a 3 anni e 6 mesi di Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo attualmente in carcere a Rovigo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo quanto riportato dall'ANSA, non sarebbero serviti a scagionare il 'Romario del Salento' gli sms presentati ai supremi giudici secondi i quali Miccoli avrebbe invitato Lauricella - figlio del boss mafioso al quale l'ex attaccante si era affidato per riscuotere un debito - a "parlare tranquillo" e senza "minacciare nessuno".
La Cassazione avrebbe stabilito come Miccoli non abbia effettivamente ricevuto in cambio denaro per l'esercizio dell'estorsione, ma l'ex numero 10 non avrebbe nemmeno impedito che essa fosse portata a termine con metodi criminali. La seconda sentenza penale, infatti, riporta come Miccoli "veniva informato da Lauricella su ogni dettaglio quanto agli ulteriori incontri programmati con i debitori, agli ostacoli insorti, alle reazioni e alle scelte di far intervenire personaggi di primo piano della criminalità palermitana".
La Suprema Corte prosegue nel aggiungere che "allo stesso modo, e' pacifico che Miccoli intervenne personalmente sia nel rappresentare a Gasparini le 'condizioni
economiche' per conseguire l'auspicata riscossione dei crediti (incluso il riconoscimento di una somma a favore di Lauricella), sia nel consegnare la somma ottenuta in pagamento dai debitori, conoscendo le modalita' - piu' volte rappresentate da Lauricella - con le quali era stato ottenuto il pagamento".
Infine - riporta l'ANSA - a Gasparini (ex fisioterapista del Palermo che vantava i 12 mila euro nei confronti di Andrea Graffagnini) Miccoli recapitò una busta che al suo interno conteneva tre assegni da otto mila euro.
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