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Cessione Palermo

Cessione Palermo, il fondo non ha mollato Mirri. Situazione in standby come a dicembre

Palermo

Non risultano ulteriori elementi di novità rispetto all'intesa di massima già definita tra le parti a fine 2021 nell'ambito dell'operazione

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Il Palermo FC è in vendita e la consulenza nel ruolo di advisor della prestigiosa banca d’affari Lazard per la cessione del pacchetto di maggioranza prosegue. La trattativa più concreta è quella con un fondo di investimento di caratura internazionale con cui già negli ultimi mesi del 2021 il presidente rosanero Dario Mirri ha trattato i termini di accordo trovando una sintesi. Rispetto allo scorso dicembre, ad oggi la situazione è cristallizzata e non risultano ulteriori elementi di novità rispetto all'intesa di massima già definita tra le parti nell'ambito dell'operazione. L'intesa, relativamente a parametri e modalità dell'affare, con i potenziali nuovi investitori che rileverebbero le quote di maggioranza della società di proprietà di Hera Hora e la contestuale permanenza dell'imprenditore palermitano come polo di riferimento manageriale e socio minoritario, sarebbe già stato raggiunto circa quattro mesi fa.

La presentazione del ricorso avverso al rigetto della richiesta di sequestro conservativo dei beni di Hera Hora al Tribunale di Catania da parte dei legali dell'ex vicepresidente del Palermo e socio recedente della controllante Hera Hora, Tony Di Piazza, ha certamente influito sui tempi. Conoscere incontrovertibilmente i termini della definizione delle querelle Mirri-Di Piazza, con l'auspicabile raggiungimento di un punto di convergenza tra gli ex soci sul congruo valore di mercato del 40% delle quote del club di pertinenza dell'immobiliarista italoamericano, è un passaggio propedeutico ed imprescindibile per  i nuovi investitori al fine di focalizzare l'esatta entità dell'affare. Altro elemento chiave è chiaramente la ratifica e l'esecutività dell'apertura del finanziamento destinato alla realizzazione del centro sportivo con relativa certezza della data dell'inizio dei lavori. La quarta ondata del Covid-19, che ha investito l'Europa e contestualmente il mondo del calcio, zavorrando nuovamente l'economia ed implementando incognite e rischio di impresa, non ha certamente contribuito ad accelerare l'iter di chiusura dell'affare. Questi i fattori di criticità che avrebbero sostanzialmente protratto i tempi la formalizzazione della cessione rispetto ai termini originariamente annunciati, tuttavia l'intesa tra le parti risulterebbe salda e invariata ed i rispettivi propositi immutati rispetto all'accordo che risale a circa quattro mesi fa, annunciato dallo stesso patron rosanero, Dario Mirri, nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it lo scorso novembre.

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