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L'Analisi

Catanzaro-Palermo, il pre-partita: una sfida cruciale per il sesto posto

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L'analisi del match che vedrà sfidarsi Catanzaro e Palermo

Di Alessio Carollo

Domenica 27 aprile andrà in scena Catanzaro-Palermo, una sfida cruciale per il sesto posto. Una partita importante in chiave sesto posto, una posizione che permetterebbe ai rosanero di giocare la prima gara dei playoff in casa, un vantaggio non da poco. I calabresi arrivano da un pareggio contro la Carrarese, mentre i siciliani devono rialzarsi dopo la brutta sconfitta subita contro il Bari.

L'analisi del Catanzaro

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I giallorossi, dopo il clamoroso exploit dello scorso anno (quinto posto e semifinale playoff) firmato Vincenzo Vivarini, avevano iniziato questa stagione con l’obiettivo di una salvezza tranquilla. La rosa costruita in estate faceva pensare a una squadra solida ma senza troppe ambizioni. Poi è stato deciso di puntare su Fabio Caserta, dopo l’ottimo lavoro svolto a Cosenza, dove sconfisse proprio il Palermo in casa, cosa che ha poi ripetuto anche con il Catanzaro all'andata. Caserta ha da subito mantenuto il filo del gioco propositivo di Vivarini, forse addirittura alzando ulteriormente l’asticella. Ha cambiato sistema, passando al 3-5-2, ma senza snaturare l’identità: possesso palla, fluidità e voglia di comandare il gioco. Una squadra che non alza troppo la linea difensiva, ma che corre qualche rischio in più in fase di possesso pur di non rinunciare alla costruzione. Il Catanzaro nella classifica che riguarda il possesso palla totale accumulato nella stagione in corso, si trova al terzo posto dietro Mantova e Cremonese, questo dimostra la chiara identità cercata dal tecnico calabrese.

In porta c’è Pigliacelli, che a Palermo ha vissuto momenti alterni ma che ora, a Catanzaro, sembra aver trovato la sua dimensione. Il suo gioco con i piedi è un’arma importante in questa squadra. Davanti a lui tre titolari inamovibili: a sinistra Bonini, centrale mancino con buona qualità palla al piede; al centro Scognamillo, un difensore vecchio stampo, tosto e ruvido nei duelli; e a destra Brighenti, certezza assoluta della categoria. A centrocampo il faro è Petriccione, leader tecnico e mentale, che gestisce tempi e manovra. Sulle fasce attenzione al palermitano Quagliata, arrivato a gennaio e subito protagonista con 4 assist e 2 gol, e Compagnon, esterno offensivo reinventato tuttafascia con ottimi risultati, andato a segno proprio contro la Carrarese. In attacco sarà assente Pittarello per somma di ammonizioni, ma resta Iemmello, idolo della tifoseria e goleador della squadra. Il giocatore su cui il Palermo dovrà tenere gli occhi ben aperti.

L'analisi del match

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Sulla carta il Palermo ha una rosa superiore e non dovrebbe temere il confronto. Tuttavia, il lavoro impeccabile di Caserta e la stagione sotto le aspettative dei rosanero guidati da Dionisi rendono il match tutt’altro che scontato. È probabile che sarà il Catanzaro a gestire il possesso palla, cercando di dettare i tempi con ordine e fluidità. Il Palermo invece punterà sulla qualità dei singoli, su tutti Pohjanpalo, e sulle giocate individuali dei suoi uomini di maggior qualità. Sarà una sfida tra un’identità collettiva e la ricerca di soluzioni affidate al talento dei singoli: idee contro individualità. Il campo, come sempre, darà il verdetto.