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RIVOLUZIONE PALERMO

Caos Palermo, epilogo scontato e sguardo al futuro: il casting per il dopo Baldini…

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Rivoluzione in casa Palermo dopo l'addio di Silvio Baldini e Renzo Castagnini

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Un epilogo piuttosto preventivabile. Inatteso, soltanto in termini di tempo e modalità, non cero nello sostanza.

Le dimissioni rassegnate da Silvio Baldini e Renzo Castagnini dai rispettivi ruoli sono figlie di un malessere pregresso e malcelato, di una palese incompatibilità tra indole e modus operandi del binomio tecnico-dirigenziale che ha condotto il Palermo in Serie B e filosofia manageriale della holding di proprietà araba con sede in Inghilterra. Divergenze evidenti e trasversali tra due anime concettualmente in antitesi in seno al club.

L'area tecnica da una parte, con la gestione emotiva, perimetrale e di pancia, fondata su visione e competenze della diarchiaBaldini-Castagnini.

La logica protocollata, schematica e imprenditoriale, perfettamente conforme alle dinamiche del calcio moderno, targata City Football Group, dall'altra.

Concezioni totalmente difformi, che hanno provato, vanamente, a coesistere. Perennemente sospese su un equilibrio labile e d'argilla. Frizioni variegate: dalla posizione contrattuale ed il futuro di numerosi calciatori, a gestione e composizione dello staff di collaboratori, fino alle strategie da attuare in sede di calciomercato.

Allenatore e direttore sportivo hanno esternato oggi il loro  disagio, al pari di quello di parte del gruppo, figlio di una mancata centralità percepita in seno al progetto del nuovo Palermo entrato a far parte dell'universo citizens. Una favola professionale ed umana, quella di Baldini e Castagnini in viale del Fante, che avrebbe probabilmente dovuto scrivere il suo naturale lieto fine la sera del 12 giugno scorso. Momento apicale di una cavalcata straordinaria, intrisa di valori morali, sentimenti, condivisione e coesione. Simbiosi magica che ha spinto un gruppo, proprio perché tale, incredibilmente oltre i propri limiti. Impresa unica e come tale irripetibile. L'era City Football Group era partita con altri presupposti ed altre idee in merito a profili ed organigramma. Poi i tempi stretti, l'intercessione accorata di Mirri, la voglia di premiare l'eccellente lavoro di tecnico e ds, partire di slancio sulla scia di un consenso ed un entusiasmo contagioso. Si è cercata di imbastire una sintesi virtuosa. Per provare a edificare, su basi solide e senza stravolgere tutto, una prima stagione in Serie B comunque di transizione e consolidamento. Una forzatura improvvida per tutte le parti in causa. Culminata nel modo più fragoroso, con l'addio di allenatore e manager di riferimento dell'are tecnica a pochi giorni dal primo impegno ufficiale.

Capire quali saranno i profili sui quali punterà adesso il club rosanero per sviluppare l'ambizioso progetto che mira a rilanciare dimensioni ed ambizioni del Palermo FC su scala nazionale ed internazionale non è un esercizio semplice. Le nomine ad interim di Stefano Di Benedetto e Leandro Rinaudo, in qualità rispettivamente di tecnico e ds, in vista della sfida contro la Reggiana e del frangente di interregno, sono chiaramente figlie delle contingenze.

I nomi di Giorgio Zamuner, Riccardo Bigon e Sean Sogliano rappresentano opzioni spendibili per il ruolo di direttore sportivo ed hanno già un trascorso professionale con l'attuale direttore generale, Giovanni Gardini. Ranieri, De Rossi, De Zerbi e Corini sono profili molto diversi tra loro sotto il profilo generazionale e del credo calcistico. Gardini e Mirri sono in contatto con gli stati generali del City Football Group al fine di concertare la soluzione migliore in relazione al momento ed alla tipologia di calciatori in organico.

L'auspicio è di individuare i soggetti più idonei e funzionali alla causa già nei primi giorni della prossima settimana.