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Campilongo: “Palermo, manca il bomber. Gli attaccanti devono sentire fiducia”

Campilongo: “Palermo, manca il bomber. Gli attaccanti devono sentire fiducia”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex attaccante del Palermo, che ha vestito la maglia rosanero nella stagione 1994-1995

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Quattro gol in quattro partite di campionato. Intervistato ai microfoni de "La Repubblica-Palermo", l'ex attaccante del Palermo Salvatore Campilongo ha detto la sua sul difficile momento che sta attraversando il reparto offensivo rosanero.

"Seguo molto la C e al Palermo tengo in modo particolare. I rosanero hanno perso un grande attaccante come Lucca e uno come lui non è mai facile rimpiazzarlo. Brunori ha caratteristiche diverse, forse Soleri ci si avvicina un po’. Brunori non lo vedo un finalizzatore, preferisce partecipare alla manovra e uscire fuori dall’area, ma se giochi così quando c’è un cross rischi di non essere sempre pronto. Il lavoro è l’unica cosa che paga sempre e, lo dico da ex attaccante, forse bisogna essere in po’ più egoisti, magari facendo meno per la squadra e cercare di più il gol. A fine campionato i direttori sportivi guardano sui tabellini quanti gol hai fatto, non il lavoro che hai prodotto", le sue parole.

IL RIGORE -"E però non abbiamo vinto la partita. I rigoristi si decidono prima, non si improvvisa in campo. In questo caso ha sbagliato Brunori a prendere il pallone e l’allenatore a farglielo fare. Manca il giocatore da doppia cifra, solo Fella per caratteristiche potrebbe esserlo, visto che è un giocatore che spazia, è opportunista e i suoi gol in C li ha sempre fatti. Ma se guardiamo la rosa manca il bomber".

SU SOLERI -"Alla fine conta sempre il sistema di gioco, se prevedo un solo attaccante e ho una squadra che cerca il cross dal fondo e il gioco sugli esterni devo mettere palloni in area, ma se cerco fraseggi palla a terra per giocatori con struttura simile a Soleri rischio di metterli in difficoltà. Soleri ha caratteristiche simili a Lucca, se li responsabilizzi ti possono dare tanto, ma una punta per rendere deve sentire la fiducia del suo allenatore. Ma non a parole, devi vedere che giochi sempre: solo così prendi fiducia e ti sblocchi".

QUEL RICORDO -"Due giocatori per ruolo? Ma per gli altri reparti va bene è in attacco che è diverso. L’anno scorso l’Avellino aveva quattro titolari per due maglie: Fella, Santaniello, Maniero e Bernardotto. Braglia li alternava, ma gli attaccanti se non hanno continuità non sono sereni e non ti danno risultati. Gli allenatori possono cambiare il destino di un giocatore: un anno la Casertana mi acquistò dal Brindisi per 400 milioni. Le prime quattordici partite non ho toccato palla, sono andato dal mio allenatore Pino Caramanno e gli ho detto che mi sarei fatto da parte chiedendo la cessione. Lui mi disse di staccare una settimana e di andare in vacanza, tornai, la prima partita la vinsi da solo e a fine campionato segnai dodici gol", ha concluso.

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