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mediagol palermo Calciomercato Palermo, verso rush finale: bivio Magnani e segnali dal campo. Osti…
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Calciomercato Palermo, verso rush finale: bivio Magnani e segnali dal campo. Osti…

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Prime due giornate di campionato e rush finale di mercato per Il Palermo. Osti chiude Joronen e Veroli, si appresta a comprendere l'evoluzione del futuro di Magnani, vaglia eventuali opzioni per potenziare ulteriormente la rosa di Inzaghi.

di Leandro Ficarra

PARTITA DOPPIA - Pochi giorni e sarà campionato. Manches cruciali su binari paralleli. per il Palermo targato CFG. Doppio turno casalingo, assist del calendario, per conferire slancio alle palesate ambizioni di vertice. Rush finale della sessione estiva di calciomercato al fine di completare e rifinire il mosaico a disposizione di Inzaghi. Due incroci insidiosi, tecnicamente alla portata, al Renzo Barbera. Reggiana e Frosinone ostacoli non impossibili da superare. A patto di mantenere altissimi concentrazione, ferocia motivazionale, intensità agonistica e mentale. Quindi, la chiusura delle liste all'alba di settembre che farà da preludio alla prima sosta del torneo cadetto. Entro quella data, Carlo Osti, in conformità all'Inzaghi pensiero, dovrà ratificare le ultime mosse utili ad ottimizzare la rosa attuale. Scrutando virtù, vizi ed aspetti perfettibili di un organico che ha già, nella sua struttura complessiva, le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista.

ECCO JORONEN - Il capitolo portiere è stato risolto percorrendo il sentiero ritenuto più agevole e funzionale alle contingenze. Bardi, dodicesimo di lusso per esperienza, affidabilità e rendimento in categoria. Klinsmann un tormentone tenuto in caldo più che concretamente coltivato. Profilo stuzzicante, per il cui cartellino le richieste del Cesena sono sempre state reputate eccessive dal club di viale del Fante. Dai quasi due milioni, bonus compresi, originari, fino ai circa 1,3 alla base della negoziazione degli ultimi giorni tra le parti. Lo stop di Gomis ha scompaginato piani, tempi e rapporti di forza nella trattativa. Al pari della posizione di Joronen, che ha chiuso all'ipotesi romagnola quando ha visto schiudersi la prospettiva Palermo all'orizzonte. Diversi i frangenti in cui la forbice tra i due club per il trasferimento del figlio d'arte era colmabile. CFG che non ha mai voluto affondare con decisione il colpo. Mai del tutto convinto della congruità del rapporto prezzo-qualità alla base dell'affare. Semper sarebbe stata una primissima scelta per Inzaghi. Il muro eretto dal Pisa al cospetto del primo sondaggio rosa, mai scalfito né eroso, ha gelato ogni velleità in tal senso.  Vari i profili esteri vagliati dallo scouting del CFG, alcuni anche di assoluto livello. Sfogliata la margherita, il Palermo ha infine scelto di accogliere il promesso, nonché paziente, sposoJoronen. Svincolatosi dal Venezia dopo tre stagioni, prime due da protagonista con annessa promozione in A al secondo tentativo, il classe 1993 è ruzzolato indietro nelle gerarchie di Di Francesco in avvio dello scorso campionato. Annata complicata, l'ultima, per il compagno di Nazionale di Joel Pohjanpalo. Voglia di riscatto e contratto annuale (nessuna opzione di rinnovo automatico in caso di A) per il portiere finlandese che ritroverà Inzaghi dopo un comune trascorso a Brescia. Iter burocratico CFG da ultimare, un passaggio ad Helsinki, visite mediche al J-Medical e arrivo in Sicilia presumibilmente tra giovedì e venerdì.

VARIABILE MAGNANI - Retroguardia che sembra fornisce buone garanzie, guidata da un leader di struttura e spessore come Mattia Bani. Reparto completato dal veterano Ceccaroni, il giovane Peda, il redivivo Diakitè, l'adattabile Pierozzi, il prospetto Veroli. Dettagli anche per il classe 2003 jolly difensivo che arriva in prestito oneroso, diritto di riscatto fissato a circa 3 milioni, dal Cagliari. Braccetto di centrosinistra, all'occorrenza quinto sul medesimo versante. Doveva essere l'ultimo innesto nel roster difensivo. L'incognita sull'evoluzione del futuro di Magnani potrebbe cambiare gli scenari. In permesso da due settimane per motivi strettamente personali, sui quali vige un ragionevole, rispettoso e sacrosanto riserbo. Nel giro di pochi giorni, presumibilmente entro la fine della settimana, Osti avrà piena contezza sul da farsi. Il desiderio del club e dell'intero ambiente è che Magnani possa ritrovare condizioni e presupposti di serenità per proseguire la sua avventura in rosanero. Auspicio rivolto in primis all'uomo, ancor prima che al professionista. Solo se così non dovesse essere, il Palermo dovrà ovviare repentinamente per individuare un profilo di pari livello, per cifra tecnica e personalità, da integrare nel reparto. Impresa tutt'altro che agevole.

RIFLESSIONI TRA CAMPO E MERCATO - La gara di Cremona, con relativo passaggio del turno ai sedicesimi di Coppa Italia ha fornito indicazioni interessanti, seppur, chiaramente, embrionali. Palermo che incarna già l'anima di Pippo Inzaghi. Coesione, coralità, compattezza, intensità e lodevole abnegazione. Piglio gladiatorio e maniacale applicazione nello svolgimento della fase di non possesso. Densità, fisicità e ritmo già intravisti sul manto erboso dello Zini. Pressing alto, voracità e dedizione nella riconquista della sfera, ricerca della transizione in verticale, attacco vorace della seconda palla. Ragionando sì, ma senza mai esasperare il palleggio nel primo possesso. Personalità ed atteggiamento da squadra di rango, un paio di big, Bani ed Augello in primis, decisamente da categoria superiore.  Per tempismo, letture, chiusura delle diagonali, senso della posizione, lucidità nel selezionare le opzioni più funzionali ai flussi di gioco tra le pieghe del match. Palermo solido, settato mentalmente, pronto atleticamente e con il giusto spirito.

Tuttavia, qualche difetto di fabbrica, specie in zona nevralgica, è riaffiorato. Out Gomes, Segre ha conferito gamba, sagacia e nerbo come di consueto. Ranocchia ha diretto il traffico in modo scolastico, con ritmi cadenzati ed a corrente alternata. Senza particolari acuti, in un ruolo che, ad oggi, pare non sentire ancora propriamente suo. Dimensionare tatticamente l'ex Monza ed Empoli sarà imprescindibile per consolidarne centralità ed elevarne il rendimento in seno al progetto tecnico. Tema focale nelle dinamiche del reparto. Blin ha giocato una porzione di gara laboriosa ma insipida, mostrando pregi e difetti ormai noti.

Permane la sensazione di un deficit di fosforo e qualità in costruzione, l'assenza di un catalizzatore che possa dettare con maestria tempi e tracce della manovra. Magari coniando qualche giocata fuori dall'ordinario: una verticalizzazione improvvisa che squarci la densità avversaria, un repentino cambio di fronte, una palla sopra la linea difensiva, con tempi e giri giusti, che premi l'attacco alla profondità del terminale offensivo. Compattarsi, schermare, aggredire, ripartire in transizione può certamente bastare con squadre che detengono tendenzialmente il pallino del gioco, concedendoti un po' di campo alle spalle. Quando il Palermo dovrà fare la partita, al cospetto di formazioni speculative ed attendiste, con dieci uomini sotto la linea della palla, si dovrà necessariamente implementare il livello di estro, fluidità e qualità, in sede di impostazione e rifinitura. Tra le linee dovrebbero essere Palumbo, quando troverà condizione e brillantezza ideali, e capitanBrunori a spostare gli equilibri. In ampiezza, l'indole propulsiva può essere assicurata dai performanti Augello e Gyasi. Pierozzi, Di Francesco, all'occorrenza Veroli, il duttile Diakitè, di base riciclato braccetto di centrodestra,  rappresentano buone alternative sulle corsie. In mediana però, permane la carenza di senso geometrico e ricercatezza di pensiero.

Il roster offensivo, con i totemPohjanpalo e Brunori, il rampante e promettenteCorona, l'alternativa Le Douaron, è di rimarchevole lignaggio per la categoria. Nell'auspicio che l'ex Brest cambi marcia, uscendo dal limbo di rodaggio prolungato, tra ambientamento, mediocrità ed incompiutezza, che ha zavorrato il suo primo anno nel capoluogo siciliano. Gyasi e Di Francesco possono costituire due jolly versatili, impiegabili tra le linee, da esterni alti o estremi di un ipotetico tridente offensivo. Da decifrare il futuro di Vasic, Saric destinato al ritorno all'Antalyaspor. Verre e Buttaro all'affannosa ricerca di una destinazione alternativa. Inzaghi è soddisfatto nel complesso, ma al contempo consapevole che la rosa è ulteriormente migliorabile. Il dado è quasi tratto, ma Osti resta vigile ed operoso sul mercato. Pronto, qualora si creassero i giusti presupposti, ad apporre la classica ciliegina sulla torta di SuperPippo.