FOCUS CALCIOMERCATO PALERMO

Calciomercato Palermo: tris d’assi tra presente e futuro. Osti e il fattore tempo…

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Focus sul calciomercato invernale del Palermo del CFG: Tris di big ed investimenti monstre per la B. Sessione di livello, sublimata dall'arrivo di Joel Pohjanpalo. Tempo e slot nemici di Osti, upgrade da completare in altri ruoli la prossima estate.

di Leandro Ficarra

SVOLTA CFG - Deciso cambio di rotta. Criteri, principi, linee guida e strategia della scorsa sessione estiva radicalmente stravolti.

Il calciomercato invernale del Palermo targato CFG segna una chiara inversione di tendenza.

Percorso stentato e deludente al giro di boa, fragoroso e trasversale moto di dissenso manifestato da un pubblico profondamente deluso. Fattori decisivi e dirimenti che hanno generato una svolta. Pungendo sul vivo ego di stati generali della holding e profili apicali del management. Risvegliando coscienza e spirito autocritico, ispirando una virata perentoria. Segnando una marcata linea di discontinuità col recente passato. Prestazioni e classifica hanno certificato macroscopici errori di valutazione in sede di allestimento dell'organico sei mesi addietro. Urgeva porre rimedio, alzare sensibilmente l'asticella. In termini di composizione dei quadri dirigenziali, entità ed oculatezza di investimenti, caratura e idoneità di innesti funzionali al potenziamento della rosa. Input che arriva da Manchester. Forse tardivo, ma forte e chiaro. Rompere gli indugi. Creare immediati presupposti per trasporre sul campo i crismi di eccellenza inconfutabili espressi sul piano di branding, marketing, know how organizzativo, pianificazione infrastrutturale e finanziaria.

OSTI - Parentesi De Sanctis decisamente improvvida. Specie sul piano empatico e relazionale, nella gestione del gruppo squadra e di focali letture in seno all'area tecnica.  L'insediamento di  Carlo Osti, direttore sportivo esperto, competente ed introdotto nel salotto buono del panorama calcistico nazionale. Prima mossa lungimirante del nuovo corso. Il dirigente veneto ha fortemente caratterizzato questa finestra di mercato. Capitalizzando l'inestimabile dote di stima e credibilità di cui gode tra gli operatori della filiera pallonara. Tesorizzando relazioni consolidate e di prestigio, a tutti i livelli, figlie di un background professionale datato e di indubbio rilievo. Mostrando doti diplomatiche e negoziali, unitamente a competenze tecniche e manageriali, plus fondamentali ed imprescindibili per districarsi nel tortuoso ginepraio del calciomercato. Lavoro egregio, fin qui. Con avallo e placet, sostegno e fiducia incondizionata, del binomio Gardini-Bigon. Dialogo, ascolto e raziocinio per risolvere i casi spinosi nel chiuso dello spogliatoio. Lucidità, acume e concretezza per individuare ed incastonare i tasselli di pregio utili ad impreziosire il mosaico di Dionisi.

TRIS D'ASSI - GianGiacomo Magnani, Joel Pohjanpalo, Emil Audero. Carriera, rendimento e valore assoluto dei tre volti nuovi in casa rosanero sono eloquenti. Profili pronti e di acclarato lignaggio, che hanno già ben figurato in massima serie. Rinforzo di statura il primo, veri top-player in categoria il bomber finlandese ed il portiere ex Inter e Juventus. Cifra tecnica e di personalità elevata in modo esponenziale in ruoli cardine dello scacchiere. Trattativa più agevole e fluida per l'acquisizione del centrale difensivo classe 1995. In scadenza con l'Hellas Verona e da subito lusingato dalla prospettiva di aprire un nuovo ciclo in una piazza così importante. Entrando nell'orbita di un circuito facoltoso e prestigioso come quello del CFG.

 

POHJANPALO - Complessa, farraginosa, per certi versi estenuante, l'operazione che ha sancito l'approdo in Sicilia della pietra miliare del calciomercato invernale del Palermo. Joel Pohjanpalo assurge a frontman e certificato di autenticità del rilancio in grande stile di ambizioni e progetto City Group nel capoluogo siciliano. Affare da oltre dieci milioni di euro tra cartellino ed ingaggio. Cifre monstre per la serie cadetta. Braccio di ferro dipanatosi sul filo di strategia, pazienza e lungimiranza. Contesa diplomatica, mediatica e di nervi. Groviglio da cui entrambi i club escono vincitori. Il Palermo, che mostra muscoli, potere economico ed appeal, portando a casa un attaccante che sposta gli equilibri in categoria. Il Venezia che, in un frangente economicamente non florido, realizza una plusvalenza rilevante. Rinunciando sì al suo uomo simbolo, ma capitalizzando al meglio contingenze e doloroso sacrificio sul piano tecnico. Quasi cinque milioni per la cessione a titolo definitivo di un bomber implacabile,  oltre la soglia dei trent'anni. Tirando la corda a fil di clausola, mitigando parzialmente il prevedibile boomerang mediatico, scongiurando il rischio di una permanenza in laguna di Joel non al top sul piano motivazionale. Determinata, lucida e risoluta anche la società rosanero. Ha dosato magistralmente audacia e fermezza tra le pieghe delle tumultuose oscillazioni dell'affare. Tessendo una fitta e persuasiva tela psicologica e diplomatica, su entourage del calciatore e club lagunare, sgretolando le residue resistenze, chiudendo la forbice con il rilancio decisivo.

BIG TRA I PALI - Piccolo capolavoro anche l'ingaggio di Audero. Estremo difensore di valore e talento, come dimostrano i trascorsi in Serie A e il suo approdo a due big come Inter e Juventus. Reduce da un paio di stagioni difficili, scivolato in fondo alle gerarchie di Fabregas dopo i sei milioni investiti dal Como in estate per il suo cartellino. Roma, Empoli, Udinese avevano pensato all'ex portiere dell'Italia Under 21. La voglia di svestire i panni da dodicesimo, tornando protagonista tra i pali, ha fatto la differenza. Sornione, il Palermo, rimasto vigile ma artatamente tiepido dopo un sondaggio interlocutorio . Quando ha deciso di irrompere, l'ha fatto in maniera perentoria e convincente. Battendo la concorrenza del Watford, via Udinesesmontando la suggestione di un possibile ritorno alla Sampdoria del ragazzo. Proprio il comune trascorso blucerchiato con Osti, con annesso rapporto di stima reciproca, ha rappresentato un fattore significativo. Al pari di formula dell'operazione, prestito oneroso ed un comune intendimento tra i club di riaggiornarsi a giugno. Dazi di gioventù e la pressione eccessiva sulle spalle del promettente, ma ancora acerbo,Desplanches. Fisiologica ruggine agonistica ed anagrafe di Sirigu. Evidenze nitidamente ratificate dal verdetto del campo che imponevano un deciso intervento nel ruolo.

LACUNE, RIMPIANTI E USCITE - Le squadra vincenti si pensano in primavera. Si impiantano in estate. Si correggono e rifiniscono a gennaio. In questa sessione il Palermo ha obiettivamente fatto molto. Centrando obiettivi prioritari e prestigiosi. Tris d'assi che alza il tasso qualitativo del presente,  rappresentando base granitica dell'immediato futuro. Prima parte di un upgrade da ultimare la prossima estate. Tempi e contingenze non hanno permesso di colmare le lacune in altri ruoli significativi. Il famoso playmaker puro non è arrivato. Idem la mezzala offensiva di spessore e qualità. L'abbondanza in zona nevralgica ha intasato sul nascere ogni idea prima che potesse sfociare in trattativa. Luca Mazzitelli stato l'unico pensiero stupendo nel reparto. Perplessità su postumi e tempi di recupero dall'infortunio dell'ex Frosinone non sono stati unico elemento dirimente nello stop. Il giocatore, pur lusingato dalla corte del Palermo, ambiva a cogliere un'opzione alternativa in massima serie. In serie cadetta avrebbe preso in considerazione solo un ritorno al Sassuolo. Ipotesi di fatto concretizzatasi nelle ultime ore di sessione. Lascia perplessi il perdurante immobilismo sul tema esterno mancino, quarto o quinto che sia. Capitolo non reputato prioritario dal club, che non ha poi avuto tempo e modo di approfondire last minute. La permanenza di Henry ha oberato gli slot over, castrando di fatto la soluzione, in extremis e low cost,Di Chiara. L'ex Parma va al Frosinone. Previste le cessioni di Peda, Saric, Appuah e Nedelcearu, sorprendenti le permanenze di Buttaro ed Henry. L'arrivo di Audero ha innescato anche la concreta ipotesi di una cessione in prestito di Desplanches, al fine di trovare maggiore serenità e continuità di impiego per il ragazzo. Dirigenza del Palermo ed entourage del classe 2003 non hanno però individuato una destinazione ideale prima della chiusura delle liste.