Il doppio ex di giornata, Roberto Biffi, è intervenuto sulle colonne di "La Repubblica" per analizzare la sfida tra Fidelis Andria e Palermo. "Non mi fiderei tanto di Andria, piazza particolare: rompono le scatole, vanno all'albergo a fare casino, tutto per mettere pressione. E poi hanno storia alle spalle. Vinci solo se sei veramente più forte", ha sottolineato Biffi.
L'intervista
Biffi: “Silipo come Dybala. Ho la parola di Mirri”. E confessa: “Era rigore”
Le dichiarazioni del doppio ex di Palermo e Fidelis Andria, Roberto Biffi, in vista della sfida di Serie C che prenderà parte domenica alle ore 14.30
L'ex calciatore è tornato su un episodio che l'ha visto protagonista in negativo per i colori rosanero quando indossava proprio la maglia della Fidelis Andria: "Ho indossato i colori dell'Andria - ricorda- solo per sei mesi, ero di passaggio e quasi a fine carriera. Nessun paragone con Palermo che resta il romanzo della mia vita calcistica. In pieno recupero, è vero, commisi un fallo in area:per istinto allargai il gomito e toccai il pallone. Col Var mi avrebbero punito".
Il primatista di tutti i tempi per numero di presenze, ben 321 con la maglia rosa solo in campionato, vive oggi a Sanremo e allena l'Ospedaletti in Eccellenza: "In questo periodo, siamo più un ospedale. Ho quasi tutti giovanissimi, 2004- 05, e si fatica. Non siamo mai al completo, devo sempre fare la conta ma non mi lamento. Ritorno al passato? Il discorso è aperto, il presidente mi ha chiesto un po' di pazienza in attesa che comincino i lavori del centro sportivo. Poi si deciderà sul ruolo più idoneo da assumere. Ho la parola di Mirri. Magari non dipenderà tutto da lui. Però, la fiducia resta".
Sul Girone C di Serie C: "C'è il Bari che mostra qualcosa in più. Il Palermo ha comunque le carte in regole per puntare alla promozione ed è una mina vagante perché può fare la prestazione della vita con la capolista e poi andare in difficoltà con Vibonese o Turris. In attacco, fa paura, ha elementi di grande spessore, dietro qualche lacuna c'è ma sono tutte supposizioni che faccio da lontano. Chi allena i ragazzi probabilmente la penserà diversamente", ha sottolineato Biffi.
Sui singoli: "Brunori è bravo e trascina i compagni. Mi piacerebbe allenarlo. Come Valente o Floriano. O lo stesso Silipo che mette gioia con le sue giocate ma, essendo ancora in crescita sul piano fisico, a volte si perde. Ma sono giocatori che possiedono inventiva e possono trovare gol in qualsiasi momento. Fossi il Palermo, me lo terrei stretto. Ha le movenze di Dybala. La somiglianza ci sta. Non è una stupidata. Naturalmente Dybala aveva qualcosa in più anche alla sua età".
Chiosa finale di Roberto Biffi sul passato con la maglia dell'Andria e la sfida da ex al Barbera: "Perdemmo per 3-0, allo stadio c'era tanta gente, alcuni mi accolsero bene, altri mi fischiarono. Capisco tutto. C'è, ad esempio, chi ricorda la prima vittoria rosanero con il Milan a San Siro, in Coppa Italia, con il gol di Iachini e chi l'eliminazione nella partita di ritorno ai calci di rigore. Sbagliai quello decisivo. L'allenatore Salvemini mi urlò: 'Capitano tira l'ultimo, però forte, mi raccomando'. Mi condizionò: cercai di piazzarlo calciando ugualmente una bomba e mandai il pallone in curva - ricorda Biffi - Quelli che mi criticarono ce l'avevano con me per come mi ero lasciato a giugno dell'anno prima. Con il Savoia fui protagonista di una sciocchezza, mi feci espellere ingenuamente e addio play- off. Lasciai la squadra in nove perché in precedenza la stessa sorte era toccata a Compagno e non me l'hanno perdonata. Non mi comportai bene. Lo so. Sono sempre stato un istintivo e continuo ad esserlo. Se devo dire una cosa non mi tiro indietro. Sarò fatto male ma va bene così".
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