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Baldini: “Il percorso è la cosa più importante. Destino? Io e Santa Rosalia…”

Palermo

Le dichiarazioni di Silvio Baldini, tecnico del Palermo, al termine della gara tra i rosanero e la FeralpiSalò

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Il Palermo vince anche la gara di ritorno contro la FeralpiSalò e approda alla finale dei playoff di Serie C, dove affronterà nel doppio confronto il Padova. Primo tempo equilibrato al "Barbera", con Massolo impegnato efficacemente in diverse occasioni. Nel finale della prima frazione i rosanero trovano il vantaggio con il ventottesimo gol stagionale di Brunori. Al termine del match, il tecnico del Palermo Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa, di seguito le sue dichiarazioni:

"Padova? Non voglio parlarne, sembra quasi insultare la persona che è dentro di me e che ha dimostrato a questi tifosi cosa può fare il Palermo. Io voglio continuare a sognare, credere che i giocatori siano degli eroi che metteranno dignità e coraggio, parlare di tattica e del Padova non mi importa. Loro sono partiti bene oggi, sono arrivati fin qui con merito. Sapevo che se fossimo stati in grado di avere un piano b saremmo riusciti a vincere la gara. Quando hai un patrimonio tecnico come il nostro e questo patrimonio ha dei problemi devi far capire che il problema non esiste. Esiste bensì la capacità di adattarsi alle difficoltà, bisogna migliorare quindi col lavoro quotidiano sul campo. Quando si allenano, i giocatori devono capire che solo col campo possono esprimere il proprio valore, attaccandosi poi al destino e al sacrificio. Ho sempre fatto capire ai ragazzi che la cosa più importante fosse il percorso, facendoli innamorare di questo. Se ti innamori del percorso non speculi, i ragazzi si sono innamorati e sono arrivati a giocarsi una finale nella quale il popolo rosanero inizialmente non credeva. Bisogna credere nelle cose che fai, bisogna avere fede e rispettarla nel tempo. Se nel tempo cominci a comprenderla, raccogli gradualmente i tuoi risultati. Anche stasera abbiamo imparato qualcosa che ci può aiutare a raggiunger e il nostro sogno. Bravi i ragazzi ad adattarsi alle difficoltà, prendendo una vittoria non facile contro un avversario di tutto rispetto come la FeralpiSalò. Io amante del destino? Sono solo realista, parto dalla fede e arrivo a tutto. Per tutti i 18 anni che sono venuto a Santa Rosalia sapevo già che sarei ritornato. Non sbagliamo su questo, altrimenti si cade sul folclorismo. Io credo nel destino, ma il destino è credere in ciò che ami, come la famiglia. Per nutrirla di certi valori ad aiutarti è proprio la fede. Mi sembrava impossibile dopo 18 anni tornare qui e raggiungere un risultato così. Io so che attraverso l'espressione dei propri sentimenti si riesce ad esprimere cos'è l'amicizia, il rispetto, l'amore verso un figlio. Queste cose cerco di portarle nel mio lavoro, e questo è anche grazie a Santa Rosalia, perchè in questi anni che sono andata a trovarla soltanto lei sa cosa le ho sempre chiesto".

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