Silvio Baldini si racconta a 360°. L'attuale allenatore del Palermo ha rilasciato un'interessante intervista sulle colonne del noto quotidiano "Corriere dello Sport". Dalla chiamata del direttore sportivo Renzo Castagnini alle dolci parole spese per la figlia Valentina. Di seguito, le dichiarazioni di Silvio Baldini.
L'intervista
Baldini: “Chiamata Castagnini, non ci credevo. Nel calcio ti fanno passare per folle”
PALERMO 2.0- "Mi chiama Renzo Castagnini, il direttore sportivo: 'Abbiamo fatto una figura meschina nell’ultima partita, cambiamo allenatore, ti va di fare una chiacchiera?' Il 24 dicembre, la vigilia di Natale, firmo per il Palermo. Rinnovo automatico di un anno in caso di promozione. Firmavo e non ci credevo. Negli anni in cui non allenavo e passavo l’inverno in Sicilia mi fermavo spesso al santuario di Santa Rosalia. Sentivo una voce che mi parlava: Tornerai a Palermo… Suggestioni, fantasie, allucinazioni, mi dicevo. Con il senno di poi, mi dico oggi che quella scelta estrema di non allenare fu un’illuminazione non un black out. Ho aspettato tanto per riavere indietro quello che mi hanno tolto. 18 anni non sono stati più un calvario, ma una goduria. Nel momento in cui pensi che tutto sia finito, tutto si riaccende e riparte. Bellissimo!…. La predizione di Santa Rosalia si è avverata e ora sono curioso di vedere come andrà a finire. Il destino ti porta, ti mette li , ma poi devi essere tu a vincere le battaglie…"
LA PRIMA IMPRESSIONE- "Come mi sono presentato ai ragazzi? Mi lascio guidare solo dal mio istinto. Ho chiesto solo emozioni da loro. 'Dobbiamo cercare noi stessi. Se cerchiamo noi stessi. i risultati arriveranno di conseguenza. Da oggi io sono il vostro unico riferimento, da oggi dentro qua conta solo una voce, la mia. Se il presidente vuole parlare deve alzare la mano e chiedere il permesso' , dissi loro".
FOLLIA- "Mi accorgo quando le persone mi vogliono palleggiare. Mi accorgo quando vogliono mettere in gioco questa follia per togliermi tutti i meriti di allenatore. E allora faccio il volgare, parlo male, dico parolacce. Così, lo so, faccio soffrire mia moglie, la mia famiglia, ma non ci posso fare nulla. Ci sono delle persone che mi stanno sui coglioni. Se so che ci sono, io non vengo. Invidiosi, meschini. Sono conigli. Non ti dicono niente davanti. Se potessero, mi farebbero del male. Nel calcio è così, ti fanno passare per folle, non scrivono che da gennaio il Palermo ha fatto più gol di tutti, tra serie A, B e C, che ha segnato 24 volte su 25. Sono in malafede o incompetenti. Non scrivono che delle ultime 12 partite ne abbiamo vinte 10 e pareggiate 2. Che ne abbiamo vinte 7 fuori casa di seguito. Io ero sicuro già prima dei playoff che saremmo saliti. Qualcosa era esploso nella mente dei miei. Insieme alla condizione fisica straordinaria. A un certo punto ci hanno messo la fede. Penso a uno come Luperini. Doveva andar via da Palermo. Uno che muore ma non si ferma. Insieme a Kanté è stato il giocatore che ha recuperato più palloni nel calcio professionistico".
VALENTINA- "Il mio angelo… io se penso a Valentina non posso mai perdere. Come faccio a perdere? Sono imbattibile. Gli mangio il cuore al nemico. Ho portato le foto di Valentina ai giocatori quando erano in difficoltà. A Carrara l’avevo portata di persona. Doveva campare 6 mesi Valentina, oggi ha 35 anni. Disabile al cento per cento. Non parla. Non può stare in piedi. E sai una cosa? Io l’ho sentito che sarebbe nata così. Ho sempre saputo cos’è il male...".
© RIPRODUZIONE RISERVATA