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l'intervista

Baldini: “A Palermo come a casa, rimonta al Bari possibile. Covid? Non cerco scuse”

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Le parole del tecnico del Palermo, intervenuto nel corso del format di TGS 'Studio Stadio'

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Parola a Silvio Baldini. Il neo allenatore del Palermo, dopo la presentazione alla stampa e i primi allenamenti, si prepara a tornare finalmente sulla panchina rosanero per un match ufficiale. Per ritrovare il pubblico del 'Renzo Barbera' dovrà aspettare ancora qualche settimana, ma nel frattempo il primo Palermo del Baldini 2.0 scenderà in campo al 'Ceravolo' di Catanzaro, alla ripresa del campionato di Serie C nel posticipo di lunedì 24. Una seconda prima volta per il tecnico ex Empoli, che intervistato ai microfoni di TGS Studio Stadio si è concentrato in particolar modo sul suo ritorno nel capoluogo siciliano e sulle emozioni annesse alla sua nuova esperienza alla guida del Palermo.

Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni:"Credo che nella vita nulla è impossibile, è così solo per le persone che trovano scuse. Se esistono i miracoli, esistono anche le cose più semplici. Non è un miracolo raggiungere il Bari a undici punti di distanza. Amore e passione verso il mio mestiere e verso questa città. Sono 18 anni che non alleno il Palermo, ma da diciotto anni a questa parte sono sempre sceso qui. La mia cultura è vicino a questa gente. Sono convinto che riuscirò a fare qualcosa di importante grazie anche alla mia simbiosi con la gente. La cosa più bella è stata che dopo 18 anni il destino si è ricordato che forse meritavo ancora un'opportunità. Una volta arrivato a me interessa affrontare quello che sta accadendo. Io posso allenare pure 5 giocatori ma con una convinzione: possiamo essere i migliori se riusciamo ad entrare in contatto con la nostra passione. Questi ragazzi sono abituati ad essere utilizzati come numeri. Gli unici loro strumenti sono gli ingaggi, ma dietro gli ingaggi c'è prima una persona e poi un giocatore. Preferisco incappare in delle sconfitte ma affrontare dialoghi importanti con i miei giocatori".

"La mia avventura è cominciata il 24 dicembre. Non mi va di parlare di Covid e di assenze perché vorrebbe dire essere ipocriti. Voglio pensare di essere libero, di sentire la fortuna che mi ha portato a giocare fino in fondo questa splendida opportunità. Marineo? Ho conosciuto il presidente e il vice presidente. L'ospitalità in Sicilia è sacra e mi auguro che giovedì prossimo potremo giocare un'amichevole a Marineo. Io posso giocare anche con la Primavera. Ho il coraggio di metterci la faccia, di cosa devo aver paura? La vita mi metta tutte le difficoltà che vuole, io le affronterò per quelle che sono. Se ci riesco bene, altrimenti continuerò ad essere me stesso".