La notizia era nell'aria, lo scorso 10 ottobre l'ufficialità: l'Uefa ha assegnato l'Europeo 2032 a Italia e Turchia. L'Esecutivo della confederazione europea, a Nyon, ha votato sì alla candidatura congiunta. Ad annunciarlo è stato il presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin. La candidatura originale prevedeva dieci stadi, ovvero quelli di Milano, Verona, Torino, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Cagliari, più uno di riserva, ovvero Palermo, che fa ugualmente parte della documentazione come soluzione che potrebbe essere presa in considerazione in caso di problemi per un’altra sede.
LE DICHIARAZIONI
Abodi: “Stadi? Ci auguriamo ci sia un’accelerazione, anche a Palermo”
Tuttavia, gli stadi scelti adesso scenderanno con ogni probabilità a cinque, con quelli di Milano, Torino e Roma già certi. Con la scelta delle sedi che sarà fatta soltanto fra tre anni, nell'ottobre del 2026.
"A Milano e a Roma sono fiducioso che si realizzi almeno un nuovo stadio. Ma ci auguriamo che nei prossimi mesi ci sia un’accelerazione a Bologna, Cagliari, Verona, Parma e Palermo, solo per citare i progetti già in cammino, in alcuni casi da molti, troppi anni. Ma è il sistema professionistico nel suo complesso che deve evolversi", ha dichiarato Andrea Abodi, Ministro dello Sport, intervistato da MF-Milano Finanza, come riportato da "ParmaLive". "Con l’art. 3 del decreto legislativo 120 del 2023 abbiamo previsto ulteriori semplificazioni dell’iter amministrativo per dare maggiore certezza ai promotori di progetti di sviluppo degli impianti sportivi, a partire proprio dagli stadi, ma è necessaria più collaborazione pubblico-privata".
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