L'intervista
—Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Giulia Anello
zamparini
Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Giulia Anello
Portiere affidabile, completo e performante. Emiliano Viviano, estremo difensore originario di Fiesole, ha concesso una lunga ed interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it. Una carriera lunga, intensa e ricca di soddisfazioni, una certezza tra i pali, valore aggiunto ed un riferimento carismatico prezioso all'interno di uno spogliatoio. Il classe 1985, che nella stagione 2012-2013 ha vestito la maglia del Palermo, nonostante il grave infortunio al ginocchio rimediato nel momento topico della sua carriera, è riuscito a più riprese a lasciare il segno. In campo e oltre i confini del rettangolo verde. In un momento particolarmente complesso e delicato, con l'Europa ed il mondo intero attanagliati dall'incubo COVID-19, l'ex Inter e Fiorentina - che attualmente, svincolato, vive a Brescia - si è esposto pubblicamente in prima persona, sottolineando l'importanza dell'operato di medici ed infermieri che, quotidianamente, mettono a rischio la propria vita per salvarne tante altre. Una testimonianza toccante da parte di chi, vivendo in quel di Brescia, è diventato, suo malgrado, spettatore di un quadro estremamente critico ed allarmante, percependo quotidianamente cuore, timori e inquietudini di tale emergenza. La fotografia nitida ed accorata di un momento drammatico, con la schiettezza, la sensibilità e l'umanità che hanno sempre contraddistinto il ragazzo toscano. Ma non solo. L'ex portiere fra le altre di Bologna, Inter, Palermo e Fiorentina, che in questi giorni si è esposto pubblicamente in prima persona invitando tutta la popolazione a rispettare le norme comportamentali di prevenzione indicate dal Ministero della Salute,, si è soffermato anche sulla lotta Scudetto in Serie A, sullo strepitoso cammino dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini in campionato e in Europa, sull'amaro epilogo del Palermo targato Zamparini, sulla trattativa sfumata con l'Inter e tanto altro ancora...
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"Le regole per arginare il contagio da Coronavirus? Tutti noi abbiamo sottovalutato questa epidemia. Come in ogni situazione, quando una cosa non ti tocca personalmente non ne cogli l'entità: per primo io, che vivo a Brescia. Sulla diffusione del contagio vi posso assicurare, purtroppo, che ci sono scene di ordinaria follia, come vedere l'Esercito a Bergamo che, ieri sera, ha portato via i feretri che non riescono a trovare spazio. Bisogna attenersi alle regole, non è solo una questione di senso civico ma di rispetto per la nostra vita e quella degli altri, di tutti i medici, gli infermieri, i volontari. Senza dimenticarsi di chi lavora nei supermercati o nelle farmacie ed è costretto sottoporsi al rischio contagio con gli altri. Ci chiedono di stare a casa, mica di andare al fronte come è successo ai nostri antenati. Certo, è dura per tutti però l'unica cosa da fare è questa. Possiamo essere portatori sani senza neanche saperlo. Ci sono tanti atleti infetti di CoVid-19 che stanno benissimo ma che potrebbero trasmetterlo a qualcun altro che potrebbe aggravarsi. Si fa dunque appello alla sensibilità di tutti. Se non si rispettano queste norme, bisogna adottare ulteriori provvedimenti ed essere ancora più restrittivi", sono state le sue parole. Comportamento del popolo italiano al cospetto di questa emergenza sanitaria? Ottima risposta. Ma è ovvio che su una percentuale c'è sempre qualcuno che sottovaluta per stupidità, ignoranza, poca cultura, poco sapere, o perché si sente invincibile un po' come tutti noi. Chiunque vorrebbe andare fuori. Sembra uno scherzo: magari esci, sei portatore sano e lo trasmetti ad altre persone e ciò innesca una reazione a catena. Dobbiamo tener presente che a perdere la vita sono persone. Sono morti dei genitori dei miei amici, parenti di altri amici, ho ascoltato i racconti di chi lavora in ospedale. C'è gente che è stata ricoverata e una volta dimessa è rimasta sotto shock. Siamo in guerra: non ci sono armi nucleari ma è una guerra. L'unica cosa che ci viene chiesta è rimanere in casa. Misure restrittive nel mondo dello sport? Sono arrivate un po' tardi come è accaduto del resto per tutta l'Italia. Il giorno prima del Decreto #IoRestoACasa, io mi sono allenato e dal giorno dopo non sono più uscito dalla mia abitazione. Certo, ce lo aspettavamo un po' tutti. Nel mondo del calcio, purtroppo o per fortuna, circola molto denaro e bisogna sempre tenere presente il risvolto economico. Avrei dato maggior voce ai calciatori che non si sono potuti esprimere. Noi giocatori vorremmo esporci e fornire un po' di svago a chi rimane a casa ma purtroppo in questo momento è sbagliato perché anche noi possiamo ammalarci e abbiamo parenti in famiglia che possono essere contagiati gravemente. La vita umana viene prima di ogni cosa".
"Difficoltà sanitarie al Sud? Ho amici a Palermo che sento quotidianamente e so che la città è ancora in tempo per evitare il picco di contagi. Se il sistema sanitario lombardo, che credo sia un'eccellenza italiana ed europea, è al collasso allora potete immaginare cosa succederebbe al Sud se si dovesse fronteggiare la crisi epidemiologica con quei numeri del Nord - ha aggiunto l'esperto portiere classe 1985 -. Quello che conta per avere un quadro esaustivo della situazione sono i numeri, punto. Ho sentito parlare uno dei responsabili medici sardi che ha affermato che i posti di UTIR in tutta la Regione sono circa duecento. Il sindaco di Bergamo, mi pare di aver sentito, ha detto che sono millecento le persone ricoverante in terapia intensiva. Quindi è facile capire la portata del fenomeno che non può essere sopportata dal sistema sanitario meridionale. Io sono fiorentino e ho sempre apprezzato il popolo italiano che nella sua compostezza, nel suo silenzio, nel suo lutto non china mai la testa e si reca sul posto di lavoro. Ed è pazzesca la risposta dei volontari a cui ogni giorno se ne aggregano di più: io l'altro giorno ho portato una torta ai volontari che lavoravano e ho chiesto un aggiornamento della situazione e mi hanno risposto scuotendo la testa. Nessuna parola, penso che questa sia una risposta emblematica che basti ed avanzi".
"Lotta scudetto? Mi sarei aspettato che l'Inter facesse bene ma non così bene: ricordiamo che l'Inter ha un nuovo organico, un nuovo allenatore, nuovi moduli tattico-tecnici e dunque il percorso interista fin qui è assolutamente straordinario. Per quanto riguarda la Juventus, è vero, in termini prestazionali va a tratti ma è sempre in testa alla classifica. Anche loro hanno cambiato allenatore svoltando dal punto di vista della preparazione e della maniera di vedere il calcio: Sarri, più vicino ad una cultura calcistica totale di un certo tipo, e Allegri, grandissimo tecnico e vincente che riesce a tirar fuori il meglio dalla rosa, sono concettualmente gli opposti. La Lazio mi appassiona e mi intriga da anni: abbiamo tutti un po' sottovalutato la Lazio che è già una pretendente al titolo da inizio stagione. I biancocelesti non hanno le coppe, hanno il capocannoniere della Serie A, e Scarpa d'Oro, ed un allenatore molto competente, il tutto circondato da un ambiente pieno di entusiasmo: insomma ci sono tutte le caratteristiche per sorprendere ma, a mio parere, la Juventus è ancora la favorita. Gian Piero Gasperini? Dal punto di vista umano è molto dedito e appassionato al calcio, è un entusiasta che dà la carica a tutti suoi calciatori. Dal punto di vista calcistico nell'ambito di un'identità tangibile ed un impianto di gioco corale di rilievo, la sua squadra dispone di individualità di notevole spessore sul piano tecnico. Mi riferisco principalmente ad Ilicic, che voi a Palermo conoscete bene così come Papu Gomez che avete incrociato spesso nel derby contro il Catania - ha proseguito Viviano -. È un piacere vedere giocare l'Atalanta, squadra coraggiosa e propositiva che cerca sempre il gol e non snatura mai la sua indole neanche contro il Manchester City in Champions League. Ha passato il turno giungendo ai quarti di finale della competizione e ha fatto otto goal in due partite al Valencia: cose stratosferiche, complimenti a loro! E lo dico da bresciano. Josip Ilicic? Sì, mi aspettavo questa sua esplosione perché ha un talento incredibile. È riuscito ad ottenere continuità eliminando le sue pause, che sono state comprese e forgiate da un ottimo allenatore come Gasperini. Anche a Firenze ha fatto tutto sommato una buona stagione, ma Ilicic ha bisogno di una squadra alle sue spalle per rendere al meglio. Adesso è in un sistema consolidato ed è diventato un valore aggiunto. Secondo me Josip è uno dei cinque o sei giocatori in quel ruolo più forti in Europa".
"La trattativa sfumata con l'Inter? A livello mediatico è uscito fuori qualcosa di sbagliato. Ho fatto le visite mediche per capire la mia situazione fisica ma la dirigenza nerazzurra si è nel frattempo accorta che i tempi di recupero di Handanovic erano più rapidi rispetto a quelli originariamente prospettati: il club nerazzurro ha ritenuto opportuno non stravolgere le gerarchie già esistenti. È normale che prima di una qualsiasi decisione avrei dovuto svolgere le visite mediche e provare ad allenarmi in attesa degli esami di Samir. Nulla fuori dal comune, io ero perfettamente consapevole della situazione e non c'è stata nessuna divergenza o intoppo inatteso, ovviamente sarei stato contento se l'operazione fosse andata a buon fine. Poco tempo prima ero vicino ad un altro club importante e ho rifiutato altre offerte, per aspettare il mercato estivo. La sessione invernale non è semplice per i trasferimenti nel mio ruolo, a meno di circostanze particolari , i club a livello di portieri hanno in quel periodo delle stabili certezze che eventualmente vengono rivalutate al termine della stagione"
"Siniša Mihajlović? Ho tanti aneddoti su di lui, perché una delle persone che stimo più in assoluto ed è uno dei pochi a cui non so dire mai di no. Ho anche discusso con lui perché abbiamo molte similitudini caratteriali: c' è da premettere non ho una grandissima nomea tra gli allenatori, perché mi ritengono un personaggio piuttosto scomodo. La prima volta che ci siamo visti mi ha detto "Mi è stato detto da tutti che sei una grandissima testa di ca**o! Ecco perché ti ho voluto subito con me. Chiariamo, nel corso della mia carriera io tante volte ho sbagliato ma l'importante è capirlo ed ammetterlo. Non piego facilmente la testa. Se ho avuto modo di sentire i giocatori della Sampdoria attualmente positivi al CoVid-19? Per quello che so, stanno tutti bene, anche il medico sociale, suo malgrado, coinvolto in questa faccenda che poteva destare più preoccupazione visto che è stato ricoverato e data la sua età, ma fortunatamente è stato dimesso. Anche Vlahovic della Fiorentina sta bene e non ha sintomi ma, suo malgrado, potrebbe inconsapevolmente essere veicolo del virus. Proprio questo è il nocciolo della questione, l'aspetto fondamentale che la gente deve capire. Bisogna aspettare che tutto passi e pregare. Tutte le preghiere vanno rivolte anche alle persone affinché rispettino le norme comportamentali imprescindibili per ridurre il rischio di diffusione del virus . Il flop di Marco Giampaolo al Milan? Quando decidi di puntare su di lui acquisti il pacchetto completo. Vale lo stesso discorso che ho fatto per Maurizio Sarri: è un allenatore che cambia la mentalità della squadra e ci vuole l'organico disposto a farlo ed il club pronto a carpire tempi e modalità. Non è facile ottenere subito i risultato. Nelle prime giornate alla Sampdoria abbiamo giocato un derby che valeva la sua permanenza in panchina, se non avessimo vinto probabilmente sarebbe stato esonerato. Dopo è rimasto ed ha continuato il suo lavoro costruendo due anni calcisticamente magnifici. Il Milan o non ha avuto pazienza o non ha gradito delle scelte. Pioli, invece, è più malleabile e non ha difficoltà a cambiare modulo di gioco e a capire i giocatori. Giampaolo fa il suo calcio e gli riesce benissimo, non scende a compromessi, né è disposto a cambiare le sue idee. Ci si immerge in un processo ambizioso e lungo in cui bisogna avere pazienza. Cosa c'è di nuovo in Serie A? Il mio amico De Zerbi è un allenatore che avrà un prosieguo di carriera fantastico. Sta cercando con la sua filosofia di gioco e le sue idee di trasportare il calcio italiano verso una dimensione più europea. Credo che negli ultimi anni ci sia stato un cambiamento clamoroso: ad esempio il Lecce, che a livello di organico è una delle meno attrezzate, gioca a calcio in modo armonioso, corale e propositivo, se la gioca con tutti alla sua maniera; anche la SPAL con Semplici e Di Biagio; il Parma da due anni tiene botta. Ma su tutti mi piace De Zerbi che ha a disposizione una squadra di talento, il Sassuolo che gioca davvero bene: Roberto deve soltanto limare qualcosa a livello di malizia e di continuità ma lo vedo in prospettiva pronto per un top club".
"Epilogo amaro del Palermo? Ho un ricordo positivo della mia esperienza in rosanero anche se sono stato poco effettivamente in squadra, mezza stagione e poi qualche ritiro estivo in attesa di trovare nuove sistemazioni. Non mi aspettavo questa involuzione progressiva, questo finale triste sul piano societario perché, nonostante i mille difetti di Zamparini, lui aveva inizialmente sempre puntato in alto spendendo molti soldi. Sono convinto che il calcio vada affrontato in maniera seria ed equilibrata. La carriera presidenziale di Maurizio Zamparini si è contraddistinta per un continuo cambiare allenatori, giocatori, dirigenti, medici e tutto questo non porta a buoni presupposti in termini di programmazione e stabilità. Obiettivamente, però, non immaginavo neanche che addirittura il club rosanero arrivasse al fallimento. Palermo si merita palcoscenici diversi e spero nel più breve tempo possibile possa tornare dove merita di stare".
"Gerarchia dei portieri nell'Italia di Mancini in vista di Euro 2021? Secondo me per la disputa della competizione saranno convocati certamente Donnarumma e Sirigu. Gianluigi potrebbe tranquillamente diventare il portiere più forte del mondo, ha davvero tutti i requisiti per riuscirci. Ovviamente, per le sue straordinarie qualità e la Nazionale ci sta puntando, però, d'altro canto, sarebbe giusto anche far giocare Salvatore che sta tenendo il ritmo sul piano di continuità e livello di rendimento. Io e Sirigu siamo amici da molto tempo ed una persona meravigliosa, non ha mai cambiato modo di essere. Mi piacerebbe quindi che questa opportunità venisse data anche a lui, però, è normale virare su Donnarumma che è un prospetto di enorme potenziale anche per ragioni anagrafiche oltre che tecniche. Per quanto riguarda il ruolo di terzo portiere: tra Cragno, Meret, Gollini, Perin è una bella lotta. Sarà Mancini a decidere e lo farà in virtù del bene del gruppo, del percorso tecnico-agonistico e del rendimento dei singoli interpreti in stagione per cui, al momento, vedo favorito Gollini".
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