Prosegue l'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus.
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Toni-Mediagol: “Stop Serie A e slittamento Europei? Dico la mia. Noi italiani siamo forti, uniti ne usciremo”
L'intervista esclusiva concessa da Luca Toni, ex bomber di Palermo, Fiorentina e Bayern Monaco, alla redazione di Mediagol.it
Una situazione complessa e drammatica che ha inevitabilmente turbato la quotidianità dei cittadini italiani e non solo. Dal focolaio partito da Wuhan, in Cina, l'epidemia da COVID-19 si è estesa progressivamente anche in Europa, con il Governo italiano che ha scelto di adottare contromisure rigorose ma necessarie per contrastare la diffusione della malattia. Decreti volti ad evitare assembramenti e a ridurre al minimo i contatti sociali, con l'obiettivo di azzerare o quasi il rischio di ulteriori contagi. E' stato deciso, dunque, lo stop di tutti gli esercizi commerciali ed i servizi, salvo quelli essenziali per la sopravvivenza. Ragion per cui, anche il mondo del calcio è stato sconvolto dall'emergenza, con diversi campionati momentaneamente sospesi.
"Quando potrebbe potenzialmente riprendere il campionato di Serie A? Bisogna capire concretamente quando riusciremo a sconfiggere il Coronavirus, ripristinando le condizioni di normalità e sicurezza sanitaria per ognuno di noi, questa è in assoluto la cosa più importante". Lo ha dichiarato Luca Toni, intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it. Campione del Mondo con la Nazionale italiana del 2006, uomo copertina del primo Palermo dell'era Maurizio Zamparini, stella di una squadra del calibro del Bayern Monaco ed icona a suon di gol, tra le altre, di Fiorentina ed Hellas Verona, il classe 1977 si è espresso in merito alle ipotesi sul prosieguo del campionato italiano di calcio.
"Bisognerà valutare con attenzione come gestire il prosieguo della stagione calcistica. Propendere per un'ipotesi piuttosto che per un'altra è davvero molto difficile, perché qualsiasi decisione venga presa si va inevitabilmente a danneggiare qualcuno. Il campionato verrebbe evidentemente falsato anche se si optasse per la disputa di play-off e play-out, perché magari qualche squadra di bassa classifica aveva già affrontato squadre molto forti a differenza delle concorrenti, mentre nel resto del calendario avrebbe dovuto disputare degli scontri diretti per raggiungere l'obiettivo salvezza. In alternativa, si potrebbe decidere di annullare per intero la stagione calcistica corrente e ripartire l'anno successivo da zero. Bisogna valutare anche cosa ne sarà in termini temporali ed organizzativi dei campionati Europei, che sono una competizione molto prestigiosa ed importante ma per comprendere il da farsi in quest'ottica sarà necessario capire come reagiranno e si porranno sul tema tutte le altre federazioni e gli altri Stati. I calciatori sono molto fortunati sotto tutti i punti di vista, sono una categoria privilegiata sotto molti aspetti e quando si tornerà a giocare dovranno dare gioia ed entusiasmo alla gente, che senza dubbio sarà ancora profondamente segnata da quanto accaduto. L'Italia dovrà affrontare una grossa crisi sul piano economico e sociale, per cui le persone faranno anche fatica a ripartire nel lavoro e nella loro quotidianità. Tutti insieme dobbiamo cercare di dare una mano. I calciatori, da questo punto di vista, avranno certamente meno assilli e problemi. Per gli italiani sarà una fortuna ed una liberazione emotiva poter tornare allo stadio a festeggiare la propria squadra ed i propri beniamini dopo questo periodo di clausura, non vediamo l'ora di goderci il calcio e tornare a sorridere insieme ad amici e familiari. E' un momento molto difficile per tutta la Nazione e per il mondo intero, inutile nasconderlo e giraci intorno", sono state le sue parole.
"La nostra cavalcata trionfale al Mondiale 2006 riproposta in Tv? Ho due bimbi piccoli che guardano soltanto i cartoni animati, ma non ho potuto fare a meno di rivederla per rivivere le emozioni vissute in un periodo certamente non facile sul piano psicologico. E' stato fantastico, eravamo un gruppo unito composto da giocatori fieri di essere italiani, forse non eravamo i più forti ma siamo andati contro tutti e abbiamo ottenuto l'impagabile gratificazione sportiva ed umana di sollevare al cielo la Coppa del Mondo, che è il trofeo più importante per ogni calciatore. Sembra ieri ma sono già passati quattordici anni. E' stato bello per noi, ma deve essere stato immenso ed indimenticabile anche per tutti gli italiani. Sono sicuro che rivedere adesso quei momenti possa essere stimolante per l'Italia e per il suo popolo. Un messaggio di unità, di coesione e forza per far capire che adesso dobbiamo rimanere tutti uniti ma assolutamente a casa. Siamo i più forti e ne usciremo più forti di prima", ha concluso Toni.
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