Siciliano d'adozione.
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Terlizzi: “Vi racconto le mie esperienze a Palermo, Catania e Trapani. Nazionale, l’infortunio e il passaggio alla Samp”
"A Palermo, c'è sicuramente grande trasporto ma più tolleranza. A Catania, invece, il tifoso è più esigente, a volte al limite della cattiveria"
Christian Terlizzi è nato a Roma ma in Sicilia ha costruito la sua carriera e il suo futuro. Intervistato da La Repubblica, l'ex difensore centrale di Palermo, Catania e Trapani ha raccontato: "Palermo e Catania sono due grandi piazze: entrambe hanno il supporto di tifosi appassionati e calorosi. A Palermo, c'è sicuramente grande trasporto ma più tolleranza. A Catania, invece, il tifoso è più esigente, a volte al limite della cattiveria. Trapani ha dimensioni diverse, ma la passione è la stessa: anche lì si fa molta polemica".
Tanti i ricordi ma Terlizzi ha rivelato quelli a cui è più affezionato: "Con la maglia del Catania, la vittoria sull'Inter per 3-1, nel 2010. Quella fu una partita incredibile. Un successo contro una squadra che avrebbe vinto da lì a poco il triplete non può che essere incasellato fra i ricordi più esaltanti. A Palermo, rimangono indelebili le sfide vinte contro Juventus e Inter, una soddisfazione enorme per i nostri sostenitori. A Trapani, invece, rimango legato ad una partita contro lo Spezia, a cui tenevo molto, vinta per 3-2 con un rigore che ho calciato all'ultimo respiro. Un finale di gara indimenticabile. Ancora al 70' eravamo sullo 0-0, e poi successe il finimondo: vincerla così è stato ancora più bello".
Per il classe 1979, che ha messo su famiglia a Bagheria, anche una presenza con la maglia della Nazionale, quando gli azzurri erano guidati da Roberto Donadoni: "Perché non mi ha più richiamato? Probabilmente, perché subito dopo sono stato costretto ad operami alla schiena, e mi è mancata la continuità in campo necessaria per essere convocato di nuovo. Poi, la mia scelta di trasferirmi dalla Sampdoria al Catania non mi ha certo agevolato. Giocare in un club blasonato aiuta molto la carriera in azzurro. Ma va benissimo così".
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