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Serie A, Zaccheroni: “Ibrahimovic e i dubbi sul Milan, la Juventus da Sarri a Pirlo. Adoro Gasperini, il mio futuro…”

Le dichiarazioni dell'ex tecnico di Lazio e Milan

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L'Udinese dei miracoli, lo scudetto indimenticabile alla guida del Milan, il prestigioso incarico di commissario tecnico sulla panchina del Giappone.

Questi sono soltanto alcuni dei capolavori tecnici firmati Alberto Zaccheroni. L'ex allenatore, tra le altre, di Lazio, Juventus e Inter ha concesso una lunga ed interessante  intervista nel corso del format "Maracanà" in onda su TMW RADIO".

MILAN E CALCIOMERCATO- "Non mi sembra che ci sia qualcuno che si è mosso meglio. Si sono mosse tutte, chi lo ha fatto di più (e non so se meglio) forse è il Milan, che deve guadagnare posizioni sulle altre. Ha fatto acquisti che spero vadano bene. Ma a mio avviso non sono convinto dell'utilizzo di Ibrahimovic. Prima si deve costruire e poi raccogliere. Senza Ibra, hanno dimostrato limiti di personalità. Bisogna capire quando andrà via Ibra cosa accadrà a quei giocatori, ho avuto la sensazione che i giocatori non siano così male come si diceva, ma sul piano della personalità ho molti dubbi. Bisogna vedere se i giocatori hanno la personalità anche senza Ibra. Senza grande personalità, i campionati non si vincono"

ALLENATORI E SARRI La situazione è cambiata nel 2010, quando è arrivata al crisi economica. Andai anche io via, facendo la scelta del Giappone. Per me fu una scelta di vita, ma dal punto di vista economico altri tecnici hanno fatto altre scelte. Mai un allenatore importante è mai andato all'estero prima del 2010. Sotto il piano tattico abbiamo dimostrato di essere superiori agli altri. Faccio fatica a non trovare un tecnico che non ha vinto all'estero. Ci siamo specializzati nella tattica però abbiamo lasciato ai margini la strategia, che incide maggiormente. Gli allenatori devono capitare nel posto giusto al momento giusto. E' andato in una squadra dove si sapeva che avrebbe vinto comunque, a prescindere dal tecnico. Non è stata per me una scelta convinta quella di Sarri. Non è stato sostenuto nel migliore dei modi e credo che sia sceso a compromessi. E quando un tecnico scende a compromessi, vedi quando è andato a trovare Ronaldo.

PIRLO - "La Juve sa di essere superiore agli altri e vuole conquistare la stima dell'opinione pubblica. Vuole portare la squadra a un altro livello, soprattutto in Europa. Serve il gioco, quindi per questo passa da un tecnico all'altro. Abbiamo una scuola importante e per questo non si guarda all'estero. E si è individuato un ex calciatore. La Juve ha una dirigenza che parla molto con i giocatori e in base a questo si muove per decidere".

FUTURO - "Credo di aver chiuso con il calcio italiano. Sono stato in Asia per 10 anni. Per come si ragiona in Italia non ho questo entusiasmo per rientrare. Ho allenato tante big, mi è dispiaciuto entrare in corsa in tante squadre, come la Lazio, perché l'ho fatto solo con Udinese e Milan. Non ho potuto incidere fino in fondo.  Adoro Gasperini, mi è dispiaciuto che non fosse stato sostenuto quando è andato all'Inter. Una scelta così va difesa fino in fondo. Siamo troppo concentrati sulla tattica e poco sulla strategia. Ora stiamo meglio, il nostro calcio si sta evolvendo, anche la Nazionale cresce non solo come talenti ma anche grazie ad un'idea di calcio data dal ct".

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