Parola a Mario Sconcerti.
serie a
Sconcerti: “Sarri, la Juventus non è casa tua. Bonucci? Ha detto la verità, Allegri…”
Le parole del giornalista Mario Sconcerti nel suo editoriale sul "Corriere della Sera"
Non basta più la vetta della classifica per scacciare i fantasmi presenti, già da svariate settimane, in casa Juventus. Dopo il ko contro il Verona, a confermare il momento non particolarmente brillante vissuto dai bianconeri, è il deludente ko maturato in Champions League contro il Lione. Ad analizzare l'amara sconfitta, a poco meno di ventiquattro ore dalla sfida del "Parc Olympique Lyonnais" è il giornalista Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera.
"Resto un estimatore di Sarri ma comincio a pensare che la Juve non sia casa sua. Sono due culture opposte. La Juve ha l’arte della storia, della forza, della politica. Sarri è un uomo diretto, sincero fino allo sgarbo, il suo meglio lo dà quando fa un po’ il fanatico. La Juve è tutta tradizione, Sarri come passato ha solo se stesso".
"Sarri - ha continuato Sconcerti nel suo editoriale - ha una forte estrazione popolare, come Allegri, come Lippi, ma quelli sono toscani di mondo, sanno navigare. Sarri no. L’arrivo di Sarri alla Juve che fa battute rischia di diventare una grande equivoco. Maurizio non era stato preso per vincere, quello alla Juve è sottinteso, lui doveva portare un altro calcio. Quando Bonucci dice che è difficile imparare il calcio di Sarri dice una verità. Sarri parla una lingua inaccettabile per giocatori che non hanno voglia di rinnovarsi. Non ne vedono le ragioni, hanno sempre avuto successo così come sono. Tutta la sapienza di Sarri diventa in un attimo inutile. Non serve più l’uomo di calcio se nessuno vuole un altro calcio".
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