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Sassuolo-Atalanta, De Zerbi: “Vogliamo cercare di riprendere dalla buona gara con la SPAL”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal coach del Sassuolo, Roberto De Zerbi, alla vigilia del match contro l'Atalanta

Mediagol97

La parola a Roberto De Zerbi.

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida interna di Serie A che vedrà il suo Sassuolo contro l'Atalanta, il coach dei neroverdi ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Mapei Football Center, nuovo centro sportivo del club emiliano, per discutere della sfida che attende i propri ragazzi contro i nerazzurri ma non solo. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'allenatore ex Palermo.

Si impenna la curva delle difficoltà con l'Atalanta. Voi avete bisogno di una vittoria: è uno scontro di tendenze con loro vittoriosi fuori, voi in casa?

"Siamo due squadra che cercano di fare la partita sempre, di avere un'identità chiara. Loro sono una delle squadra più difficili da affrontare da anni, non da oggi. Noi vogliamo cercare di riprendere dalla buona gara con la SPAL".

Lo score degli ultimi anni è preoccupante: è un problema di abbinamento delle caratteristiche delle due squadre o coincidenze?

"Il 2-6 dell'anno scorso è venuto in un periodo particolare, era la terza gara in 7 giorni, proprio come domani. Non è il massimo. Lì abbiamo cercato di spingere fino alla fine e loro ci hanno castigato. Al ritorno invece abbiamo fatto bene, poi siamo rimasti in 10 e la gara è cambiata. L'Atalanta ha vinto qua come ha vinto in altri stadi, anche con squadre molto importanti, non ha vinto solo con il Sassuolo".

La partita di Champions League può influire su di loro?

"Non so nelle scelte, non nell'approccio. Non guardano se è una partita di campionato, di Champions, loro spingono sempre al massimo, non hanno mezze misure e questa è stata la loro forza, la mentalità di Gasperini e non credo che faranno tanti calcoli".

State cercando di alzare il baricentro, il pressing: a che punto siete?

"Non è semplice. E' un percorso da fare, un obiettivo che una squadra che vuole porsi un obiettivo più grande deve andare a ricercare sì o sì. Stare rintanati nella propria metà campo non ci piace, non è da squadra che vuole migliorarsi. C'è da migliorare sicuro ma non cambiamo completamente questa idea perché 2-3 partite vanno male".

Cosa lascia un mercoledì strano come quello di Parma?

"La partita di mercoledì è stata fatta male sotto tutti i punti di vista. Non concedo ripensamenti sulla modalità di partita. Noi siamo andati là volendo fare la partita, il Parma è entrato in campo sapendo di non doverla fare la partita. Fino a quando alleno io, a Parma si va a fare la partita. Non sono pronto a compromessi. Abbiamo avuto difficoltà per delle scelte sbagliate, il fatto di non essere pronti al duello come lo erano loro. Non andremo in campo ad aspettare perché abbiamo perso. C'è voglia di migliorare tutto quello che abbiamo fatto perché è stato fatto male. Il mio Sassuolo va a Parma a fare la partita, non specula e non cerca di rubacchiare l'episodio, almeno in partenza. Poi se l'avversario ci mette in braccio a Consigli ci mettiamo in braccio a Consigli ma noi cerchiamo di riproporre quanto fatto in allenamento".

Perché Duncan non era in campo con il Parma?

"Duncan veniva da 40 giorni di infortunio, non è stata una scelta tecnica ma obbligata perché va spesso incontro a problemi muscolare. La stessa cosa Peluso e Defrel e quindi tante scelte fatte nel turno infrasettimanale non sono quelle che rifarei di una partita a settimana. Toljan ha giocato terzino sinistro nel Borussia Dortmund e lo può fare. Tripaldelli insieme a Muldur, due '99 in un ambiente come Parma, non era la situazione migliore perché devo tutelare chi non è pronto. Boga trequartista, è un giocatore richiesto da me. Può fare anche l'attaccante esterno, si trova meglio, in una posizione che lui riconosce da me. Gli unici pericoli del Sassuolo a Parma sono venuti da uno strappo di Boga di 40 metri e un'altra occasione con Berardi all'assist. Se un giocatore è forte deve giocare in ogni ruolo. Sensi era solo play, ora tutti ne parlano e invece lo abbiamo spostato a mezzala e adesso sta dando i frutti. Poi le scelte si fanno, si sbagliano, probabilmente cambierei qualcosa. L'allenatore però fa le scelte prima e qualche volta non le rifaresti, le correggeresti in porta. Ma sono tutte posizioni in cui i giocatori miei hanno già giocato, Boga ha giocato più o meno in quella posizione a Ferrara lo scorso anno".

La squadra deve imparare a fare punti nelle partite sporche, ha detto dopo Parma e sembra essere un mondo lontano dalla sua idea.

"Il calcio è fatto da una parte di tattica e tecnica, dall'altra di cuore, di sangue, di palle, di cattiveria, di duello, andare a testa a testa con l'avversario, fare la corsa per il tuo compagno che devi vedere come un fratello. Non è gioco, gioco, gioco. E' gioco assieme all'andare a testa a testa, fare le scivolate, farsi fare fallo, portare a casa un punto quando non è la giornata migliore. Il Parma l'anno scorso a Sassuolo ha fatto 0-0 subendo 22 tiri in porta, sbagliando il rigore ma noi non abbiamo subito 22 tiri in porta a Parma. Loro si sono stretti e io li ammiro. Se ci viene anche quella riusciamo ad avere il gioco e il Sassuolo giocherebbe uguale anche con un altro allenatore. Quello che mi preme è avere furbizia, cattiveria, sangue agli occhi, perché ci completa".

C'è da lavorare su questo?

"Con tanti calciatori nuovi, anche l'altro giorno c'erano 5-6 nuovi. Fino a quando certi meccanismi non vengono fatti propri c'è un tempo in più di ragionamento. L'anno scorso a Torino, con la Roma in casa, a Firenze, la squadra ha giocato a calcio avendo furore agonistico eccezionale. Questa è una squadra che sento mia al 100% e arriveremo a farlo, chiaramente prima ci arriviamo e riusciremo a capire tante cose. Alcuni hanno queste caratteristiche un po' più spiccate e altri meno. Il calcio piazzato da dove è nato il gol è stato spostato di 3-4 metri e questo è essere furbi, non scorretti, e se avessimo difeso come se fosse stata l'ultima gara di campionato quel gol non l'avremmo preso".