La parola a Juan Jesus.
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Roma, Juan Jesus: “Sono grato all’Italia. Ricevuto alciune offerte per il futuro. Razzismo? Vi racconto un episodio…”
Juan Jesus, difensore centrale della Roma, si esprime sulla propria situazione con la compagine giallorossa e sulle offerte ricevute
Solo tre gare giocate durante questa stagione per il gigante brasiliano della Roma che, pur con la sua esperienza nel campionato di serie A, fa fatica a trovare spazio nelle gerarchie del tecnico Paulo Fonseca. Proprio il centrale classe '91 si è espresso ai microfoni di DAZN, rilasciando una lunga intervista in merito alla propria situazione con i giallorossi e sul proprio futuro che sembrerebbe sempre più lontano dalla capitale: "Benvenuti sulle spiagge romane. C’è molto Brasile a Roma, il tempo, la gente, il profumo del mare… e poter passare un po’ di tempo in spiaggia è davvero bello. Sono molto grato all’Italia, è il primo paese che mi ha accolto dal Brasile quando avevo solo 20 anni. Ho vissuto a Milano per 4 anni, e ormai questo è il quarto che sono a Roma. Il mio primo allenatore in giallorosso è stato Spalletti. Diceva al gruppo che avremmo potuto vincere tanti titoli e anche premi individuali, ma che poi ciò che conta davvero è chi siamo dentro. Non c’è niente di più importante che essere una bella persona, perché poi la gente si dimentica delle tue vittorie. Sono sempre stato sereno da questo punto di vista".
Jesus dice anche la sua sul delicato tema del razzismo: "Non succede spesso, ma è capitato che qualcuno mi scrivesse commenti offensivi online, o che mi dicesse qualcosa. Ad esempio, quando vado a fare la spesa devo essere ben vestito, altrimenti le persone possono essere diffidenti nei miei confronti solo per il colore della mia pelle. Un esempio che ricordo è capitato una volta che ho portato mio figlio a nuoto. Mia moglie lo ha accompagnato in bagno a cambiarsi e io li ho aspettati fuori. E’ uscita una bambina piccola, ha iniziato a fissarmi e poi è scappata via molto spaventata da me. Ma non avevo fatto niente, ero lì fermo. Gli italiani hanno il detto de ‘l’uomo nero’, che in Brasile chiamiamo semplicemente l’uomo col sacco, che cattura i bambini se non si comportano bene. E’ una storia che raccontano in tanti, ma in Italia questo lo chiamano ‘uomo nero’, per cui tanti bambini crescono un po’ con questa mentalità. Ringrazio davvero la Roma per questa presa di posizione, perché hanno fatto la cosa giusta per aiutarmi. Non era la prima volta, questo ragazzo mi ha scritto di continuo per 2 mesi usando certe parole: ‘Devi morire’, ‘Devi andare alo zoo’. Per questo insieme alla Roma dovevo per forza fare qualcosa”.
Chiosa finale sulle offerte di mercato ricevute: "Ho ricevuto due offerte dal Flamengo, li ho ringraziati molto per il loro interesse. La prima chiamata è arrivata quando l’allenatore era ancora Abel Braga, la seconda appena Jorge Jesus si è preso la panchina. Ne ho parlato con Juan, che da piccolo è stato uno dei miei idoli, abbiamo pure lo stesso nome, lui è stato una leggenda della Roma e della Selecao. Li ho ringraziati perché quando il Flamengo ti chiama, ci devi pensare due volte prima di dire di no, è una grandissima squadra. Ma dovevo rifiutare, non era il momento giusto, la mia famiglia si trova bene qui e sto facendo bene con la Roma. Sto bene in questo club, sono ancora giovane, ho solo 28 anni . Se non molli mai, se sai quello che vuoi, puoi ottenere tutto”, ha concluso Juan Jesus.
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