serie c

Ricciardo: “Io fondamentale per la promozione del Palermo. Il mio rapporto con Pergolizzi e l’addio”

"Non cerco mai alibi, ma di fatto, tra infortuni e coronavirus, ho saltato mezzo campionato. Avrei potuto fare molti più gol, non tutto è girato per il verso giusto"

Mediagol92

"I numeri restano, le chiacchiere se le porta il vento. Nel mio piccolo, posso dire di essere entrato nella storia del Palermo e un giorno potrò raccontarlo ai miei nipoti".

Inizia così l'intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport da Gianni Ricciardo, ex attaccante del Palermo accasatosi al Seregno. Il centravanti messinese in rosanero ha realizzato nove gol in campionato, ma la società di viale del Fante ha deciso di non riconfermalo per la Serie C: "Se lascio con rammarico? Senz’altro. Sono legatissimo a Palermo. Nonostante una seconda parte di stagione non all’altezza della prima, ritengo di essere stato fondamentale per la promozione. Sognavo la riconferma, sarebbe stato bellissimo. Ma conosco il calcio e capisco come vanno certe cose".

A 'comunicare' a Ricciardo che probabilmente non sarebbe rientrato nel progetto tecnico per la prossima stagione sono stati Sagramola e Castagnini: "Cosa mi hanno detto? Che ancora non c’era nulla di deciso. E che probabilmente avrebbero puntato su gente di categoria, soprattutto in attacco. È comprensibile, però, sarei un bugiardo se non dicessi che mi aspettavo un po’ più di considerazione, diciamo una chance, ecco. Però ripeto: conosco le dinamiche del calcio e accetto di buon grado".

Per il centravanti classe 1986 la sua stagione è stata positiva, ma sarebbe potuta andare anche meglio: "Intanto abbiamo vinto e non era per nulla scontato. Personalmente sono partito fortissimo, segnando 8 gol nelle prime 9 partite. Poi per una serie di episodi sfortunati, il mio rendimento è calato. Non cerco mai alibi, ma di fatto, tra infortuni e coronavirus, ho saltato mezzo campionato. Avrei potuto fare molti più gol, non tutto è girato per il verso giusto".

Ricciardo si è anche soffermato sul suo rapporto con mister Rosario Pergolizzi: "Ci tengo a precisare che col mister ci siamo lasciati bene. Non sono un tipo da portare rancore. È successo che con l’Acr Messina, partita a cui tenevo tantissimo, sono andato in panchina perché stavo male. Avevo vomitato poco prima del match, però mi sono messo a disposizione ugualmente e sono entrato dando il mio contributo nel finale. Poi però sono stato escluso nelle 2 gare successive e ci sono rimasto male. Ero un riferimento importante per la squadra, in qualche modo mi sono sentito tradito. Tutto ciò ha generato qualche malumore e probabilmente mi ha influenzato. Sono malintesi che capitano, l’importante è aver chiarito tutto".