Forse non andrà in scena una definitiva resa dei conti, ma oggi pomeriggio si compirà con ogni probabilità un nuovo e significativo step verso una svolta societaria in casa rosanero. Il doppio consiglio di amministrazione in programma, rispettivamente del Palermo e della controllante Hera Hora , costituirà l'ennesima occasione di confronto tra l'azionista di maggioranza Dario Mirri e l'ex vicepresidente e socio di minoranza, Tony Di Piazza.
primo piano
Palermo, Mirri-Di Piazza e la poltrona per due: le ultime sul doppio CdA in casa rosanero, la strategia dell’italoamericano…
Mirri e Di Piazza ormai ai ferri corti: le ultime sul doppio CdA che può decidere il futuro del Palermo
I due artefici della rinascita del calcio nel capoluogo siciliano sono ormai ai ferri corti. Divergenze ed insofferenze reciproche di matrice trasversale, covate sottotraccia nel corso della stagione calcistica, deflagrate sul piano mediatiche e sostanziale nelle ultime settimane. Prima le dimissioni dalla carica di vicepresidente dell'immobiliarista italoamericano, che ha palesato a mezzo social il suo malcontento per il mancato coinvolgimento nella scelte strategiche inerenti la vita del club, l'egemonia dirigenziale dell'amministratore delegato, Rinaldo Sagramola, la marginalizzazione operativa del suo profilo fiduciario, Gianluca Paparesta, la sistematica bocciatura delle sue proposte in materia di marketing e sviluppo del brand.
La conferenza stampa firmata Dario Mirri, successiva al movimentato CdA dello scorso nove giugno, mirava a chiarire posizioni, punti di vista, e rapporti di forza in seno al club siciliano dal punto di vista dell'imprenditore pubblicitario palermitano. Il presidente rosanero ha ribadito al socio di minoranza il contenuto dei patti parasociali in sede di costituzione di Hera Hora, le deleghe e la ripartizione delle quote, con annesse gerarchie e pertinenza del potere decisionale.
Il comunicato di Di Piazza che ha inteso replicare al presidente il giorno dopo ha ulteriormente inasprito tensioni e distanze, sancendo probabilmente la rottura definitiva tra le parti. La tregua armata auspicata tra le due anime societarie, a tutela del reciproco investimento e del bene del club chiamato a programmare la prossima stagione calcistica in Serie C con ambizioni di vertice, sembra adesso una prospettiva dagli equilibri estremamente labili. La famiglia Mirri si è detta pronta a valutare l'ipotesi di rilevare il 40% delle quote societarie di proprietà di Di Piazza e gode di una prelazione, a parità di condizioni rispetto ad eventuali proposte terze, nel caso in cui l'immobiliarista statunitense decidesse di cedere il passo. Mossa che Di Piazza non sembra voler attuare a breve e a cuor leggero, in ragione delle prospettive a medio termine del club, a fronte dei 2,7 milioni di euro già versati, ed in virtù dei rapporti tutt'altro che idilliaci con l'azionista di maggioranza. Cosa potrebbe realmente accadere in seguito all'ennesimo confronto tra i due antagonisti in seguito al doppio CdA odierno?
Oggetto di discussione sarà certamente la posizione di Gianluca Paparesta. L'ex arbitro barese, il cui ruolo in seno al nuovo Palermo è stato sostanzialmente svilito in termini di mansioni sostanziali e peso specifico, ha un contratto con il club rosanero in scadenza il prossimo 30 giugno. Interfaccia e dirigente di riferimento di Tony Di Piazza a Palermo, Paparesta non ha mai alimentato polemiche né si è reso protagonista di sortite mediatiche che potessero lasciar trasparire perplessità o insofferenza a stagione in corso. Scelta volta a non creare turbative e squilibri con la squadra impegnata a centrare il salto di categoria ed a tornare tra i professionisti.
Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it, in conformità ai patti parasociali la scelta in merito all'assegnazione del ruolo di direttore operativo, carica ufficialmente occupata al momento proprio dallo stesso Paparesta, sarebbe di pertinenza del socio di minoranza Tony Di Piazza. L'ultima parola sul futuro del dirigente pugliese spetterebbe quindi all'ex vicepresidente rosanero. Salvo offerte clamorose, Di Piazza non avrebbe intenzione di cedere nell'imminenza le sue quote, in considerazione del fatto che, strategicamente, potrebbe questo non costituire il momento storico ideale per compiere un passo indietro e farsi da parte. Posizioni, intendimenti e prospettive potrebbero essere rivalutate in futuro in relazione all'esito della prossima stagione calcistica. D'altronde, così come Mirri vanta una prelazione sul 40% dell'immobiliarista italoamericano, anche Di Piazza gode del medesimo diritto di priorità nel caso in cui l'azionista di maggioranza decidesse di mettere in vendita le sue quote. Ipotesi comunque al momento radicalmente esclusa dal presidente del Palermo in sede di conferenza stampa. Si preannunciano due consigli di amministrazioni particolarmente caldi e non sono da escludere ulteriori colpi di scena.
Seguiranno aggiornamenti....
© RIPRODUZIONE RISERVATA