Il Palermo continua la sua battaglia tra campo e Tribunali.
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Palermo, istanza di fallimento: 30 giorni per decidere il futuro, ecco come il club rosa può smontare la tesi della Procura
Il valore del patrimonio calciatori è uno dei principali elementi di discordanza tra la tesi della Procura e quanto prodotto dalla memoria difensiva del club di Viale del Fante
Una guerra che concerne le cifre, ancora una volta. La disputa legale fra il Palermo Calcio e la Procura prosegue e adesso stanno venendo fuori nuovi dettagli e numeri sui documenti presentati dal club rosanero, legati alla valutazione del parco giocatori in aperto contrasto con la valutazione al ribasso fornita invece dalla Procura. La partita al momento è molto aperta poiché in una società poco patrimonializzata come è oggi il Palermo di Maurizio Zamparini, il parco giocatori rappresenta una buona fetta della sua ricchezza.
Vi sarebbe dunque una grossa discrepanza tra la documentazione presentata dai legali del club rosaneroe quella della Procura sul valore patrimoniale dei calciatori della formazione siciliana. L'obiettivo del Palermo – come riporta in mattinata il Giornale di Sicilia – è ribaltare la tesi della Procura e fornire ai periti (che hanno ottenuto una proroga di 30 giorni sulla prima scadenza fissata l'8 febbraio) un valore attendibile e realistico, una giusta valutazione della rosa, che secondo gli analisti si attesta a 42,3 milioni di euro prima del mercato di gennaio e che, se confermato, basterebbe da solo a ribaltare la situazione patrimoniale del club, giudicato dalla Procura come negativo per 18,3 milioni di euro a giugno 2017.
Un valore di partenza che tiene conto delle valutazioni dei pezzi pregiati (Nestorovski 6,9 milioni; Chochev 5,8 milioni, Rispoli 5,5 milioni) e che contrasta con quello della Procura che, in base ad altri criteri, attribuisce al Palermo una valore totale della rosa di soli 19,8 milioni di euro, mentre il patron Maurizio Zamparini eleva tale valore fino anche a 86 milioni di euro in base alle offerte rifiutate e alle valutazioni di partenza in sede di trattativa. Un lavoro certosino quello svolto dall'advisor che si occupa di conteggiare il valore della rosa del club di Viale del Fante, vale a dire la Wallabies:
"Per lavoro mi sono trovato spesso a dover determinare il valore dei due principali assetti di un club calcistico – racconta Luigi Libroia, fondatore di Wallabies, ai taccuini del noto quotidiano regionale – ovvero il marchio e il parco giocatori. Se per il marchio la prassi ormai è consolidata, sul fronte dei calciatori c'è uno spazio apertissimo. Non esisteva una metodologia specifica, per questo mi sono inventato Wallabies, sviluppando un algoritmo che, all'aumentare del numero delle variabili, potesse assegnare un valore quanto più vicino alla valutazione reale di mercato".
Di Valerio Cracchiolo
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