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Palermo, ancora Arkus Network: Tuttolomondo vuole togliere la Serie D a Hera Hora

La famiglia Tuttolomondo non si rassegna: la vecchia società rosanero chiede l'annullamento del bando comunale, ricorso al Tar della Sicilia

Mediagol97

Riecco Arkus Network.

Sembrerebbero non essere bastati ben quattro verdetti per la famiglia Tuttolomondo, che continua a sostenere come l'iscrizione dell'U.S. Città di Palermo al campionato di Serie B sia ancora da ritenersi "sub judice", nonostante sia arrivata non solo una sentenza definitiva in sede di giustizia sportiva ma pure un primo ricorso respinto dal Tar del Lazio.

Ora - come riportato all'interno della propria edizione odierna da Il Giornale di Sicilia - la società controllata da Arkus Network avrebbe deciso di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Sicilia, domandando di fatto l'estromissione della neonata SSD Palermo dal prossimo campionato di Serie D:

"La società, rappresentata dagli avvocati Tedeschini, Di Ciommo e Pergolizzi, chiede l'annullamento del bando con cui il sindaco ha affidato alla Hera Hora di Mirri e Di Piazza la rinascita dei rosanero dal campionato dilettanti. Le tesi sono quelle già note da tempo: l'originale della fideiussione da 800 mila euro non sarebbe stata depositata «a causa di una truffa ad opera del broker assicurativo subita all'immediata vigilia della scadenza», ma le contestazioni della Covisoc non si limitano certo all'omissione della garanzia fideiussoria necessaria per l'iscrizione".

Il noto organo di controllo, infatti, ha elencato all'interno di cinque pagine tutti gli inadempimenti del vecchio club escluso dal calcio professionistico lo scorso 12 luglio, giornata durante la quale la Figc ha sancito definitivamente la radiazione dei siciliani e contestualmente il Comune di Palermo ha avviato le procedure che hanno in seguito portato alla nascita di una nuova società calcistica, per la ripartenza dal campionato dilettantistico:

Provvedimenti ritenuti "pienamente illegittimi" dalla società di Salvatore Tuttolomondo, "nonché gravemente e irreparabilmente lesivi". I legali di Arkus Network - sempre secondo quanto riportato dal noto quotidiano regionale - contestano una violazione delle norme per ciò che concerne l'assegnazione del titolo sportivo di Serie D ad un'altra società calcistica cittadina, poiché "non è ancora intervenuta una pronuncia in forza della quale si possa ritenere definitiva la non ammissione in Serie B".

A dirla tutta, in sede sportiva, l'iter giudiziario si sarebbe già concluso con il definitivo "no" del Collegio di garanzia dello sport del Coni, mentre al Tar è stata respinta una prima istanza cautelare per non pregiudicare lo svincolo d'ufficio dei tesserati del Palermo Calcio ed il 9 settembre si tornerà a discuterne in aula.

Il vecchio club rosanero, inoltre, lamenta un "eccesso di potere" utilizzato dal Comune di Palermo, "in spregio ad ogni valutazione circa la posizione della società calcistica, che da sempre rappresenta la prima squadra della città". Una società che, secondo gli avvocati delegati dal presidente Bergamo, "sta lottando per garantire alla città di essere rappresentata in Serie B". In realtà Arkus Network dovrà combattere più che altro per la propria sopravvivenza, visto e considerato che il 22 agosto si terrà la prima udienza al Tribunale fallimentare.

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