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Mirri: “Non prometto risultati ma appartenenza. Zamparini? Soffocare la passione è imperdonabile”

Il presidente del club rosa, Dario Mirri: "Palermo non può dare duemila abbonati in Serie B. Il calcio non può essere soltanto business, schiaffeggiando il sentimento popolare"

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A tutto Dario Mirri.

Il presidente-tifoso del Palermo, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha parlato degli errori relativi alla vecchia gestione societaria targata Maurizio Zamparini, soffermandosi inoltre sugli obiettivi da centrare nel futuro e sulle emozioni suscitate dall'essere al comando del club rosanero dopo tanti anni passati a tifare dalla gradinata. Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate dall'imprenditore palermitano in merito a questi argomenti e non solo.

Cosa promette?

"I risultati no, sarei un folle se dicessi le vinciamo tutte. Certo, quando mi chiede dove vorrei essere entro tre anni, se non rispondessi in Serie B sarei ipocrita. Ma prometto un'altra cosa".

Non ce l'ha ancora detto.

"L'appartenenza. Il senso di appartenenza, quello che la città vuole e pretende, la stessa cosa che ha rimproverato a Zamparini. Soffocare la passione è imperdonabile. Ci sono i numeri".

Quali?

"Palermo non può dare duemila abbonati in Serie B. E non lo dico perché, noi in Serie D, ne abbiamo fatti oltre diecimila. C'era la necessità di svoltare e di ripristinare l'appartenenza. Chiunque avrebbe fatto il record di tessere, a patto di garantire i suddetti requisiti. Il calcio non può essere soltanto business, schiaffeggiando il sentimento popolare".

Ha adottato il Palermo.

"È il vero amore della mia vita. Ovviamente dopo mia moglie Chiara e le tre figlie Nanni, Eleonora e Adele. Respirare, palpitare, gioire, soffrire per quella maglia. E ritrovarsi nella stanza dei bottoni è fantastico".

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