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Manchester City-Atalanta, Guardiola: “Sarà una festa per il calcio, Gasperini è come Sarri”

Il coach dei Citizens, Pep Guardiola, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'impegno di Champions League che vedrà il Manchester City ospitare l'Atalanta

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Pep Guardiola si prepara ad ospitare l'Atalanta di Gian Piero Gasperini.

Intervenuto in conferenza stampa dal Media Center della Manchester City Academy alla vigilia della sfida di Champions League che vedrà i Citizens affrontare in casa la formazione bergamasca, il manager dei campioni d'Inghilterra in carica ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito all'imminente impegno nella massima competizione europea, soffermandosi su diversi temi relativi alla partita e non solo.

Cosa pensa di Gasperini?

"Quello che sentivo di Sarri è uguale a quello che penso di Gasperini. Per una squadra come l'Atalanta, fare quello che ha fatto lo scorso anno è incredibile. È come vincere un campionato con una grande squadra, è una gioia vederli giocare, hanno coraggio, rispettano la tifoseria andando avanti, attaccando, saltando l'uomo e prendendo tanti rischi".

È un derby per lei, ex Brescia?

"No, io ero molto legato alla famiglia Corioni, mi hanno trattato molto bene. Ho qualche amico nella società, non tanti. So che hanno fatto molto bene con Cellino. So che è una partita molto speciale, ma non ho sentito nessuno".

Crede davvero di non potere vincere la Champions League?

"Ho molta fiducia nella mia squadra, ma ho la consapevolezza che ci siano altri club che possano vincere. Questo campionato non si vince nei gironi. Finora non siamo stati molto forti sulle ali, abbiamo concesso. Con il Watford abbiamo creato molto ma fatto pochi gol. Allo stesso tempo possiamo difendere al momento giusto e fare tanti gol. Dobbiamo avere più certezza e lavorare per questo".

Come sta Kyle Walker?

"Sta migliorando, anche Mendy si è allenato ieri".

Se non è ancora pronto a vincere la Champions League, quando sarete pronti? Ogni anno si ripetono le stesse cose.

"Io posso rispondere di nuovo, ma sapete come la penso. Ho risposto quando sono arrivato quattro anni fa, non so chi vincerà".

Così è un po' diverso.

"Sia come calciatore che come allenatore non ho mai giocato una partita senza poter vincere. Ma si può anche perdere. Non posso prevedere cosa succederà nel futuro, vorrei poter dire certamente vinceremo, ma non è così".

Quanto ci vorrà a Mendy per arrivare al livello di forma corretto per ciò che avete pagato?

"Ho risposto molte volte a questa domanda, la condizione fisica non è un problema, perché ha grande qualità. Certo è importante migliorarsi, essere presente agli allenamenti, essere disponibile per le partite".

È facile concentrarsi su altre cose dopo il pari del Liverpool?

"La Champions League, in questo momento, è quello che ci interessa. Ci stiamo concentrando su quello".

Cosa dovete migliorare?

"In questa competizione bisogna essere migliori in area di rigore, per segnare di più. Dobbiamo migliorare, fare altri 6 punti per qualificarci e poi pensare agli scontri diretti. Quello di domani potrebbe essere un grosso passo in avanti".

Sui casi di razzismo.

"Mi auguro che la UEFA e la FIFA possano fare qualcosa per queste situazioni, ma è un problema di cultura, non solo negli stadi di calcio inglesi, spagnoli, italiani. Bisogna iniziare da bambini, non è solo fare una campagna, uno striscione, qualche gesto. Mi auguro piano piano possa che la situazione possa migliorare".

Sia voi che l'Atalanta avete problemi in difesa.

"Siamo due squadre che hanno tanto coraggio, dovremo adattarci a quello che fanno, mi auguro che loro possano adattarsi. Sarà una partita molto aperta, noi concediamo e facciamo tanti gol, sarà uno spettacolo, una festa per il calcio".

Ha detto che bisogna fare più gol, il cambiamento deve venire dai giocatori?

"Ho molta fiducia in loro, che possano segnare molti gol. Siamo riusciti a segnare anche con il Watford, ma c'erano situazioni per fare più gol. Dobbiamo essere bravi a creare opportunità, poi non concedere le reti subite quest'anno".

L'ultima eliminazione è stata con il Tottenham.

"Sono stati bravissimi, ci hanno messo sotto pressione. Hanno fatto più passaggi del solito, controllando di più. Sono quattro stagioni che ci rafforziamo, non mi piace cambiare modo di gioco. C'è un certo sentore vedendo giocare la squadra, nella Champions League alle volte siamo usciti per differenza gol, concedendo troppo in quell'occasione. In molte partite abbiamo vinto 4-0, 5-0, però anche gli altri possono creare molte opportunità. La differenza la fa la mentalità, se siamo convinti di essere forti, solidi, quando si gioca bene si difende meno e non si concede molto, abbiamo un gioco fluido, è più semplice. Non è solo difendere bene".

Alle volte inserisce Aguero, altre Gabriel Jesus.

"Sono giocatori di qualità, in spazi ristretti. Sergio è inarrestabile. Gabriel nelle ultime partite era più in forma. Uno è più giovane, l'altro è più vecchio, uno è più bravo a controllarsi ed è unico negli spazi ristretti: non è che sia meglio Sergio, perché Gabriel è l'attaccante migliore nel far pressing. Hanno caratteristiche diverse. Normalmente gioco con un centravanti, se decido di optare per due posso farli giocare entrambi".