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La Spezia, generazione di fenomeni: i talenti spezzini che hanno fatto la storia, c’è anche un capitano del Palermo…

Sono diversi i giocatori originari di La Spezia saliti negli anni alla ribalta grazie alle loro doti calcistiche: tra questi anche un ex capitano del Palermo...

Mediagol8

"Generazioni di fenomeni in salsa spezzina".

Scrive così l'edizione odierna de 'La Nazione', in merito a quei giocatori originari di La Spezia saliti negli anni alla ribalta grazie alle loro doti calcistiche. In ordine temporale, il primo famoso attaccante spezzino che ancora oggi la città celebra fu Alberto Picco, il primo a segnare - inoltre - un gol alla Juventus nel 1912.

"Sottotenente degli Alpini cadde da eroe a soli 21 anni sul Monte Nero, ricevendo l'onorificenza della medaglia di argento al valore militare, oltre all'intitolazione dello stadio cittadino. Indimenticabili, a seguire, gli spezzini doc Francesco Caiti e l'attaccante Gino Rossetti [...] Nel club granata Rossetti divenne un'icona con i suoi 134 gol realizzati in 212 partite e un record allegato, eguagliato da Higuain, di 36 gol fatti in un campionato di massima serie. Nel suo curriculum anche un bronzo con la Nazionale italiana olimpica ad Amsterdam e la vittoria di uno scudetto con il Torino ad attestarlo come il miglior giocatore spezzino di tutti i tempi. Monumentali anche le carriere aquilotte di Pasquale Farina con 272 presenze e Luigi Ghidoni con 167 gettoni".

Poi, anche l'attaccante Giulio Cappelli - 109 presenze con lo Spezia e due con la Nazionale con la quale conquistò l'oro nel 1936 ai giochi olimpici di Berlino - e Luigi Scarabello. Ma non solo, "a farsi onore, nella prima metà del secolo scorso, anche il mediano spezzino Gennaro Santillo, che con lo Spezia disputò 135 partite dal 1925 al 1932 in Serie B, per poi diventare un 'monumento' del Palermo in Serie A di cui divenne anche capitano", si legge.

Senza dimenticare i fratelli Wando e Sergio Persia, che hanno vinto lo storico scudetto del 1944 con il Torino, così come altri aquilotti: i portieri Sergio Bani e Giuseppe Castellini, i centrocampisti Rinaldo Fiumi, Mario Tommaseo e Paolo Rostagno ed il difensore Sergio Bicchielli. Nel dopoguerra, ecco la stessa di Sauro Tomà che si affermò nel Grande Torino, scampando alla tragedia di Superga. E infine Giovanni Mangini (155 presenze con le Aquile), Eros Baccalini e Guido Gianfardoni che vinse due campionati con la Juventus e con l'Inter.