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Juventus, Capello senza filtri: “Vlahovic acquisto top, ma l’Inter è troppo forte”

Vlahovic

Le dichiarazioni di Fabio Capello in merito al neo acquisto della Juventus Dušan Vlahović,

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Il ventunenne Dušan Vlahović possiamo ormai considerarlo un nuovo colpo di mercato messo a segno della Juventus. Il serbo, ormai da diverse stagioni in maglia viola, nonostante la giovane età ha dimostrato tutto il suo valore, facendo gola a numerosi top club del firmamento calcistico mondiale. Vlahovic ha attualmente realizzato diciassette reti in ventuno presenze nella massima serie italiana, riuscendo anche a totalizzare quattro assist in questa prima parte di stagione.

Secondo quanto dichiarato nel corso di un'intervista concessa al "Corriere dello Sport", FabioCapello, ex tecnico della Vecchia Signora dal 2004 al 2006, ritiene che la società bianconera abbia certamente acquistato un grande giocatore, il quale, tuttavia, non consentirà alla Juventus di tornare a essere competitiva nell'immediato per la corsa scudetto.

Di seguito le dichiarazioni del tecnico triestino: "La Juventus non rientrerà nella corsa scudetto, il distacco è eccessivo e l'Inter è troppo forte. L'unica squadra ancora in grado di competere è il Napoli, se tiene la tensione alta e continua a tenere il ritmo senza buttare via altri punti”.

IN MERITO ALLE QUALITÀ: "Succede che una delle quattro squadre in zona Champions ne uscirà e la Juve prenderà il suo posto. Vlahovic secondo me è il giocatore più interessante che si potesse trovare in questo momento. Ha dimostrato di avere tecnica e personalità, di saper segnare, di essere completo. Non è uno che sta lì ad aspettare il pallone. Forza, non ci metteremo adesso a elencare le qualità di Vlahovic. Lui fa e farà la differenza. In quale misura? Rilevante. Era il giocatore che mancava alla Juve. Dico di più: con Morata che si muove da destra a sinistra e apre spazi, per gli avversari sarà difficile opporsi. Mi sembra che poi la squadra abbia trovato un’identità: sa soffrire, tutti rientrano quando perdono palla, cosa che non succedeva nella prima parte della stagione. Mancava un punto di riferimento. Finora l’uomo più presente in area di rigore era una mezzala di nome McKennie".

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