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Italia, parla Mancini: “Pinamonti sarà il futuro della Nazionale. Zaniolo? Lui e Chiesa…”

Le dichiarazioni rilasciate dal commissario tecnico della Nazionale italiana: "Mi aspetto che prima di Euro 2020 qualcuno esca all'improvviso"

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Parola a Roberto Mancini.

La prossima giornata di campionato, la settima, precederà la seconda sosta per le Nazionali. Il commissario tecnico della Nazionale italiana, dunque, nei prossimi giorni diramerà la lista dei convocati per le sfide contro Grecia e Liechtenstein in programma il 12 ed il 15 ottobre rispettivamente allo Stadio "Olimpico" di Roma e al "Rheinpark Stadion".

Intervenuto ai microfoni di 'Radio Deejay', il coach originario di Jesi si è espresso in vista dei prossimi impegni ufficiali. "Belotti, Quagliarella, Immobile o Balotelli: chi sarà il nostro prossimo centravanti? Pinamonti, è il futuro della Nazionale. Lui ha bisogno di crescere e sta migliorando. Poi adesso dobbiamo guardare al presente e cercare di vincere, quindi il nome titolare sarà uno di quei quattro che avete fatto voi, ma mi aspetto che prima di Euro 2020 qualcuno esca all'improvviso, anche se la base della squadra è fatta. D'Ambrosio? Io l’ho allenato, lo conosco benissimo. So quello che può dare, in più ruoli, ed è un ragazzo serissimo. Lo avevo già convocato nelle ultime occasioni", sono state le sue parole.

CENTROCAMPO -"Servirebbe qualche giocatore più strutturato a livello fisico, ma siamo messi bene in quel reparto. Ci siamo adattati ai giocatori che avevamo a disposizione. Parliamo comunque di ottimi giocatori e abbiamo avuto la fortuna di trovarne altri molto validi a livello tecnico. Zaniolo? Eravamo a settembre, all’inizio della stagione, l’ho convocato perché mi era sembrato bravo e volevo conoscerlo meglio. Poi nell’arco di sei mesi è cresciuto tantissimo. Lui come Chiesa sono giovani e non sono ancora maturi al 100% sotto tanti aspetti. Hanno bisogno di giocare tante partite e hanno tanta strada da fare. Per me Zaniolo con la sua tecnica e la sua fisicità è meglio da mezzala. Quello che è certo è che non è un attaccante", ha concluso Mancini.