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Inter, Candreva: “Calcio in secondo piano, prima la salute. In campo senza toccarsi? Impossibile! Racconto la mia quarantena”

Il centrocampista dell'Inter, Antonio Candreva, ha detto la sua sull'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione del Coronavirus

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"E’ un momento delicato. Questa pandemia non ce l’aspettavamo".

Lo ha detto Antonio Candreva. Il centrocampista nerazzurro, intervistato in diretta sulla pagina Instagram ufficiale dell’Inter da Fabio Rovazzi - a cui si è offerto di fare da personal trainer -, il classe '87 ha detto la sua sull'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione del Coronavirus, soffermandosi in particolare sugli effetti che il Covid-19 avrà sull'intero mondo del calcio, fermo da oltre un mese a seguito dei provvedimenti istituzionali presi dal Governo al fine di evitare assembramenti e ridurre al minimo i contatti sociali.

"In un momento così delicato il calcio passa in secondo piano, la cosa che conta di più è la salute di tutti. E' fondamentale che la situazione si risolva nel più breve tempo possibile. Ripresa con con ferree misure di distanziamento sociale?Non si potrebbe neanche immaginare. Il calcio senza toccarsi? E' uno sport di contatto, ci si tocca, ci sono contrasti. E' impossibile pensarlo senza scontri con gli avversari o con i compagni in allenamento". 

Candreva, calciatore di grande esperienza e papà amorevole, sta trascorrendo la quarantena tra allenamenti casalinghi e giochi da inventare per il figlio: "Mi alleno molto e passo del tempo con Raul, mio figlio. Ci inventiamo momenti simpatici per cercare di sdrammatizzare un po' la situazione, che invece è molto dura. Alla fine apprezzeremo sicuramente di più tutto quello che abbiamo. Anche le cose che prima ritenevamo banali. Ci tengo a ringraziare di cuore i medici e le persone che stanno lavorando in prima linea contro il Coronavirus", ha concluso il numero '87 dell'Inter.