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Inter-Barcellona, bufera su Biraghi per i parastinchi ‘fascisti’: club e giocatore replicano alle accuse

Nasce il caso in rete dopo che alcuni tifosi hanno denunciato "simboli fascisti" sui parastinchi usati dal terzino durante Inter-Barcellona

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Non si spengono i riflettori su Cristian Biraghi.

Dopo le polemiche nate sulla vicenda relativa ai parastinchi utilizzati da Cristiano Biraghi durante Inter-Barcellona, arrivano le prime repliche del terzino nerazzurro e del suo club. Biraghi e l'Inter, infatti, proprio in queste ore hanno chiarito che i parastinchi inquadrati per qualche secondo durante la sfida di ieri, riportano l'immagine di un simbolo molto caro al giocatore, fan del film Trecento: un elmo spartano accompagnato dalla scritta "Vae Victis" - letteralmente "Guai ai vinti" - identificata dal giocatore come un'incitazione a vincere in campo, ma apparentemente identificato dall'opinione pubblica come un simbolo vicino all'estrema destra italiana.

Dettaglio che ha immediatamente fatto scoppiare la polemica in rete. Nel corso del primo tempo, infatti, l'esterno nerazzurro è andato a terra dopo un contatto e le telecamere hanno inquadrato da vicino l'ormai famoso parastinco, sopra il quale si leggeva la citazione in latino. A spegnere le polemiche, spiegando la posizione del giocatore, ci hanno pensato l'Inter e lo stesso Cristian Biraghi.

"Quell'elmo inquadrato dalla televisione è spartano e il calciatore lo ha scelto perché appassionato del film ‘Trecento', la pellicola che ricostruisce la resistenza di Leonida e dei suoi guerrieri alle Termopili contro l'esercito persiano di Serse.

Quanto alla scritta "Vae Victis" – espressione riportata dallo storico Tito Livio e pronunciata dal condottiero dei galli senoni Brenno nel 390 a.C. – non fa riferimento ad alcun messaggio politico di estrema destra né rappresenta un richiamo all'ideologia fascista. Il club e il calciatore sono impegnati nella campagna Brothers Universally United, contro il razzismo e ogni forma di discriminazione.

Quanto alla scritta "Vae Victis" – espressione riportata dallo storico Tito Livio e pronunciata dal condottiero dei galli senoni Brenno nel 390 a.C. – non fa riferimento ad alcun messaggio politico di estrema destra né rappresenta un richiamo all'ideologia fascista. Il club e il calciatore sono impegnati nella campagna Brothers Universally United, contro il razzismo e ogni forma di discriminazione".