Importanza dell'attuale dirigenza in carica in chiave presente e futura, i meriti e le scelte di Dario Mirri, le prospettive e le opzioni più concrete per la cessione del pacchetto di maggioranza del Palermo Fc. L'esperto agente Fifa e noto consulente di mercato Ninni Imborgia, palermitano classe 1958, si sofferma su alcuni temi focali legati al club rosanero appena promosso in Serie B, nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
L'INTERVISTA
Imborgia: “Dirigenza rosa da confermare. City Group o Pallotta? Dico James perché…”
"Cessione del club? Vedendo lo stadio e la partecipazione della gente contro il Padova come fai a pensare a qualcosa di negativo? Faccio fatica, anzi sono molto fiducioso.. È un privilegio avere quello stadio e quella tifoseria lì, un privilegio per poche persone. Come ha detto Baldini i tifosi rimangono, per tradizione. Le professionalità in seno ad un club si susseguono e passano, ma la maglia e la fede dei tifosi restano. La soluzione a mio avviso migliore in caso di cambio di proprietà? Ti dico Pallotta. Mi piacerebbe dirti Mirri, ma se il Palermo è in vendita c'è una ragione. Tutti sanno che ho una buona conoscenza di Mirri, ma ci ho parlato una volta e mezza nella mia vita. Io sono vecchia scuola, parlo con dirigenti, direttori sportivi e amministratori delegati. A Mirri va sicuramente dato il merito di aver scelto un management di primissima qualità, quindi gli consiglio di conservare questo patrimonio e andare avanti con quelli. City Group? Non impazzisco per questa holding. Questo perché Palermo ha una storia, magari povera ma ricca di tradizione, ma comunque ha una storia importante. Una storia di tanti presidenti che si sono susseguiti, comunque con una certa continuità. Ci sono uno stadio e una tifoseria importanti, per cui non mi affascina l'idea che possa diventare l'ennesimo club di un gruppo che ne ha già diversi. Pallotta invece è già stato in Italia, conosce il nostro calcio e mirerebbe a consolidare qualcosa di molto più strutturato. Palermo ed il Palermo hanno imparato nel tempo a riconoscere gli errori commessi Zamparini è stato spesso mal visto e aspramente criticato, ma è stato lui ad investire, a far vedere le coppe europee a Palermo e condurre il club rosanero nell'olimpo del calcio nazionale. Oggi molta gente ha compreso il valore straordinario di quanto conquistato nell'era del compianto ex patron friulano. Pallotta può riportarti in questa dimensione, e l'esperienza con Zamparini potrebbe essere una lezione da capitalizzare per avere un atteggiamento meno superficiale e precipitoso, certamente più equilibrato nei giudizi. Credo che City Group si sia mosso prima, e credo che sia avanti nelle trattative con la proprietà attuale, ma potrebbe anche succedere che Pallotta cambi i numeri attuali e paghi di più. L'organigramma attuale del Palermo, compresi allenatore, segretario, profili all'interno, è un qualcosa di abbastanza strutturato, se fossi Pallotta punterei forte su questa, andando poi a rinforzare anche il gruppo squadra. Se arriva il City Group ho invece il timore che ci sia un cambiamento radicale, con l'ingresso di Gardini e Zamuner che però perderebbero almeno un anno per capire tutte le dinamiche della città. Sagramola conosce benissimo ambiente e club da 12 o 13 anni, è più palermitano di me. Castagnini da tre anni lavora qui, Baldini ha anche comprato casa a Palermo. Questo patrimonio di professionalità e conoscenza non lo sperpererei, se dovesse arrivare il City Group ho la sensazione che verrebbe totalmente azzerato e stravolto".
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