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Fiorentina, Barone: “Prima bisogna pensare alla salute di tutti. Non importano le singole partite, dobbiamo cambiare…”

Le dichiarazioni di Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, sul recupero delle partite di serie A rinviate

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Joe Barone fa il punto della situazione.

Un momento di stallo per la massima serie italiana. Il direttore generale della Fiorentina, intervistato ai microfoni di Radio24, ha detto la sua sulla situazione della compagine viola e, in particolare, sulle gare rinviate e gli eventuali recuperi: "La situazione è di emergenza e per prima cosa dobbiamo pensare alla salute di tutti, sperando che si arrivi presto a una soluzione. Per prima cosa c'è in gioco la salute delle persone, e bisogna pensare a questo tema agendo come indicato dalle istituzioni preposte. Da quando siamo alla Fiorentina abbiamo continuamente chiesto regole uguali per tutti in campo e fuori, senza situazioni di vantaggio o favori per le squadre, senza eccezioni. Il nostro obbligo è arrivare a tranquillizzare, ieri sera ho chiesto che si faccia una riunione immediatamente senza aspettare mercoledì. Non importano le singole squadre, è la Serie A, il campionato italiano. Bisogna cambiare il ragionamento delle singole squadre, la cosa che conta è la totalità. Dobbiamo assolutamente farlo, questo è importante. Io posso dire che seguiamo e rispettiamo le regole, ma anche in questa occasione stiamo proponendo all'estero un calcio italiano che continua a litigare, senza credibilità, confuso, disunito, e questo per noi non è accettabile. Stiamo parlando di far entrare investitori nuovi come noi nel calcio. La Fiorentina è andata a Udine, eravamo d'accordo per giocare a porte chiuse. Se andava bene a noi perché non deve esserlo per gli altri? Il disaccordo ci sarà sempre, ma per il bene della Serie A dobbiamo arrivare a un punto fermo, e aspettare mercoledì per una riunione così importante è troppo tardi. Abbiamo tutti mezzi privati per spostarci velocemente, e io ripeto: domattina siamo tutti a disposizione per andare a Milano, a Roma, o dove si può".