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Faggiano: “La Serie A vuole tornare in campo, bisognerebbe parlare meno. Palermo e Trapani? Ecco cosa penso”

"Soltanto dal confronto fra tutte le parti, si potrebbero trarre delle decisioni condivise. Protocollo Figc? La salute è la priorità assoluta"

Mediagol92

Il rilancio.

Il mondo del calcio, così come tutti gli altri settori, sta vivendo un periodo particolarmente complicato a causa dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus. I campionati sono ormai fermi da parecchie settimane ed ancora vi è una grande incertezza su quando si tornerà a giocare. Intervistato da La Repubblica, il direttore sportivo del Parma, Daniele Faggiano, ha espresso il suo parere in merito alla possibilità di ripresa dei tornei:

"La volontà dei club di serie A esiste: adesso è necessario che le istituzioni indichino la strada - ha spiegato il dirigente dei gialloblu -. Bisognerebbe parlare molto meno, e istituire dei tavoli di lavoro. Soltanto dal confronto fra tutte le parti, si potrebbero trarre delle decisioni condivise. Protocollo Figc? La salute è la priorità assoluta: faremo del nostro meglio per rispettarlo".

Faggiano è rimasto molto legato alle realtà di Trapani e Palermo: "Non mi sento mai fuori dalla Sicilia, se non geograficamente: ne faccio parte con grande passione. Detto questo, non mi pare che ci siano dubbi sul fatto che si tratta di un momento non felice. Il calcio siciliano deve sicuramente tornare ad esprimere squadre di maggior rilievo. In tutta la Sicilia, c'è un solo club che ha un centro sportivo come si deve, per una società di alto livello: il Catania. In Sicilia occidentale, ad esempio, non esiste una società che abbia una struttura del genere. È arrivato il momento che si parta dalla base: non si può improvvisare".

Infine, Faggiano si è soffermato sul futuro della squadra rosanero e di quella granata: "Parlare del Palermo è semplice: è ovvio che la città meriti di stare in cima al calcio italiano. La speranza è che l'anno prossimo si trovi già almeno in serie C. Trapani e il Trapani per me sono un'emozione: sento di far parte della città. A volte, guardo il risultato della formazione granata anche mentre gioca il Parma - ha concluso l'attuale direttore sportivo del gialloblu -. Questo la dice lunga su come io sia rimasto legato alla gente di questa città, di cui conosco bene la passione".