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Emergenza coronavirus, Cairo: “Inevitabili i tagli agli stipendi dei calciatori, molti falchi sono diventate colombe”

“Fissare un inizio o una fine ora è senza senso, ma nel caso riprendessimo l'ipotesi porte chiuse è la più probabile"

Mediagol92

Io lo dissi subito, nell'assemblea della Lega Calcio del 10 marzo, 'se non prendiamo decisioni drastiche, anche spostare tifosi contribuirà ad aumentare esponenzialmente i contagiati’. Dopo la guerra questa è l'emergenza più dura da combattere".

Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, parlando dell’emergenza coronavirus. Il numero uno della società granata, intervistato da La Stampa, ha poi parlato delle competizioni europee: “Sono subentrati gli egoismi dei paesi. Che allora si sentivano immuni dal contagio e vedevano in difficoltà solo l'Italia - racconta -. L'Uefa ha cercato di preservare coppe ed Europei con motivazioni sportive e soprattutto economiche, poi si è dovuta arrendere quando si sono resi conto che il virus non era solo un'emergenza italiana. Anzi, il resto del mondo si è adeguato a noi".

Per Cairo l’emergenza che sta coinvolgendo tutta la popolazione mondiale ha anche compattato è unito maggiormente il mondo del calcio: "Molti falchi sono diventate colombe anche se è rimasto qualcuno che vuole fare il fenomeno, che rompe il fronte per avere vantaggi. Furbizie, atteggiamenti di piccolo cabotaggio".

Tante le parole non certamente simpatiche degli ultimi giorni, il presidente del Torino non vuole dare lezioni a nessuno: “De Laurentiis e Lotito? Dire ‘La mia regione non ha problemi' con una situazione così in evoluzione è una frase infelice".

Martedì in Lega cercheremo una soluzione condivisa", sottolinea Cairo. La decisione su quando riprenderanno i campionati non verrà presa a stretto giro di posta: “Fissare un inizio o una fine ora è senza senso, ma nel caso riprendessimo l'ipotesi porte chiuse è la più probabile".

Infine, Cairo si è soffermato sui possibili tagli agli stipendi dei calciatori: “Sarà inevitabile. Calcio dopo il coronavirus? Se rispetteremo le regole, l'talia riuscirò anche se non a breve a rivedere la normalità. E così anche il calcio".

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