Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie

Coronavirus, Musumeci rompe gli indugi; “Conte dichiari la Sicilia zona rossa o firmo io l’ordinanza”

Coronavirus, Musumeci rompe gli indugi; “Conte dichiari la Sicilia zona rossa o firmo io l’ordinanza”

Le chiare parole del Presidente della regione Sicilia

Mediagol8

Continua il caos Coronavirus in Sicilia.

L'isola si conferma - anche in seguito al bollettino odierno - una delle regioni più in difficoltà per questa seconda ondata di contagi. Il grave prosieguo della pandemia sta mettendo in seria difficoltà L'intera Trinacria, con il numero uno della Regione Nello Musumeci che - vista la situazione piuttosto grave e complicata - avrebbe comunicato tramite  canali social l'intenzione di estendere la zona rossa all'intera Sicilia. Secondo le sue parole, il Presidente siciliano avrebbe espresso la ferma volontà di dichiarare uno stato di emergenza ben più largo di quello attualmente in vigore, aumentando le restrizioni interne anche se il Governo nazionale non dovesse disporre di tale misure cautelative. Come spiegato tramite un video rilasciato sul profilo Facebook ufficiale della Regione Sicilia, Musumeci non esiterà nel proclamare l'estensione delle chiusure per le prossime tre settimane a partire da domani, giornata nella quale il Primo ministro Giuseppe Conte presiederà un assemblea a Roma per assegnare - a seconda dei dati epidemiologici - lo stato di emergenza più adeguato per ogni singola regione.

Di seguito il post Facebook del Presidente della Regione siciliana.

“Alla luce dell’aumento dei contagi, che è ulteriormente progredito rispetto alla scorsa settimana, abbiamo sottoposto al governo centrale la proposta di dichiarare per due settimane la “zona rossa” in Sicilia. L’istanza sarà valutata nella cabina di regia convocata per domani a Roma e, ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente domani stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le “zone rosse” in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci. Dobbiamo evitare che rimandare misure inevitabili ci costringa a restare chiusi quando il resto d’Italia riaprirà. Confidiamo nei ristori più volte sollecitati assieme ad altri presidenti di Regione al governo centrale e, soprattutto, nel comportamento rispettoso da parte dei cittadini. Una minoranza non deve condizionare la vita sociale ed economica della nostra comunità”.