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Coronavirus, Cobolli Gigli: “Juventus? Ecco quando è degenerata la situazione, Ronaldo e Higuain sarebbero dovuti restare in quarantena”

Le parole dell'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, relative all'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19

Mediagol93

Parola a Giovanni Cobolli Gigli.

La Serie A ferma, i campi da calcio vuoti, i giocatori in quarantena: è questo lo scenario che racconta il complicato momento vissuto dal calcio italiano, già da qualche settimana, a causa dell'emergenza Coronavirus. Tra i club ad avere riscontrato il maggior numero di contagi tra i propri tesserati c'è, di certo, la Juventus. Non proprio una casualità per l'ex presidente del club bianconero Giovanni Cobolli Gigli che, intervenuto sulle frequenze di "Radio Punto Nuovo", ha spiegato il suo punto di vista in merito alla gestione dell'emergenza Coronavirus da parte della società piemontese.

“Sono d'accordo con Marco Tardelli. Adesso è facile criticare, ma visto dall'esterno, non capisco perché questi giocatori sono andati via dall'Italia. Al ritorno di questi giocatori, spero il più presto possibile, sarà difficile riprendere perché dovranno fare una quarantena di 14 giorni. In casa Juve la cosa si è complicata quando è arrivato Ronaldo, che è stato il primo ad andar via, dicendo per la mamma e poi si mostra solo a prendere il sole con una mega piscina. A questo punto fatta la concessione a Ronaldo, anche Higuain doveva andare dalla mamma, qualcun altro doveva andare di qua e di là e la situazione è degenerata. Stile o non stile, non è una cosa che andava fatta, sarebbero dovuti restare in quarantena nell'albergo della Juventus, così come quelli dell'Inter sarebbero dovuti rimanere. Cellino che è praticamente in Serie B. Non so com'è l'andamento degli ammalati di Coronavirus, negli ultimi giorni abbiamo visto un barlume di speranza, ma prima che le cose si normalizzano ci vorrà tempo, resteremo in quarantena oltre il 3 Aprile. Mi auguro un'ulteriore cosa, magari cinica, ma per un ridimensionamento del rigonfiamento dei valori all'interno del sistema calcio. E' ovvio che le squadre italiani ed estere avranno delle perdite, creando problemi nei ricavi delle società, molte avranno difficoltà. Dovranno creare una necessaria moralizzazione per una futura campagna di acquisti e vendite dei giocatori, creando un fenomeno per cui si smetta di dire che un giocatore vale 200 milioni di euro. Nostalgia della vecchia Juve? Ho nostalgia dell'avvocato Agnelli, l'ho conosciuto, frequentato. Ho nostalgia di Umberto Agnelli e Boniperti che ha portato avanti una disciplina, mi ricordo di quando prendeva giocatori con i capelli lunghi e glieli faceva tagliare".