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Catania, futuro rebus: c’è anche Tuttolomondo. I dettagli

Il direttore finanziario di Arkus Network, uno dei protagonisti dell'esclusione del Palermo Calcio dai campionati professionistici, ha chiesto informazioni sul club etneo

Mediagol92

"Mentre il CdA del Catania ieri pomeriggio ha approvato il bilancio al 30 giugno 2019, con cinque milioni di perdite d'esercizio, da Roma arriva un indiscrezione destinata a creare grande scalpore".

Apre così l'edizione odierna de La Repubblica parlando del clamoroso interessamento da parte di Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network e uno dei principali protagonisti della mancata iscrizione del Palermo Calcio in Serie B, con la conseguente cancellazione, è pronto a scendere in campo per acquistare il Catania.

Il numero uno del gruppo che si occupa di turismo, avrebbe chiesto informazioni nella Capitale, per entrare in contatto diretto con Finaria (holding controllante il Calcio Catania) e veicolare una manifestazione d'interesse.

In corsa per acquistare il club etneo il comitato promotore per l'acquisizione del Calcio Catania presieduto da Fabio Pagliara, che guida un gruppo in cui figurano anche: "Ecogruppo srl, con sede a San Giovanni La Punta, che si occupa di attività di controllo e certificazione su prodotti agricoli agroalimentari e zootecnici con un capitale sociale di 220.000 euro; SB Enginering srl, con sede a Catania, servizi di progettazione di ingegneria integrata, capitale sociale 10.000 euro; P&A Consulting srl, con sede a Ricadi in provincia di Vibo Valentia, consulenza organizzativa amministrativa e gestionale in favore di aziende pubbliche e private, capitale sociale 20.000 euro; Punto e a Capo srl, con sede a Catania, promozione produzione e distribuzione di attività ed eventi artistici, capitale sociale euro 10.000; World Service srl, con sede a Catania, di Arturo Magni, ex fornitore del Catania, che curava il servizio steward al Massimino; Consorzio In & Out srl, con sede a Firenze, di consulenza gestionale e direzionale (che consocia 20 imprese); Investment Mangement Group Italia srl, con sede a Roma; Soluzioni edili Società Cooperativa, con sede a Mascalucia, la ditta Gruppo Palma, con sede a Catania, il dottore commercialista Massimiliano Longo, di Aci Castello, e la ditta Russo Antonino con sede a Catania", si legge sul quotidiano.

Nominativi del gruppo che giovedì ha inviato una pec contenente la lunga sfilza si aziende ma non l'evidenza fondi, stesso problema avuto da Raffaello Follieri, nonostante l'imprenditore foggiano dichiarasse di avere un'evidenza da 25 milioni. "Attestazione - quella di Follieri - che tuttavia sembrerebbe non essere in linea con i requisiti stabiliti dalla Figc, in quanto provenienti dall'Istituto di credito malese, Menara Citybank, partecipato dall'istituto finanziario delle Isole Marshall, Anametrics Holdings Limited", conclude il quotidiano.