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Casertana-Viterbese, ira Guidi nel post-gara: “Insensato parlare di calcio. Anteporre interessi personali alla salute non è da un uomini”

FLORENCE, ITALY - MAY 16: Federico Guidi manager of Italy U20 during the SuperCoppa primavera 2 match between Novara U19 and US Citta di Palermo U19 at Centro Tecnico Federale di Coverciano on May 16, 2018 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Casertana-Viterbese 0-3, una gara condizionata dal Covid-19

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Ad oggi, il record della partita di calcio più condizionata dal Covid-19 apparteneva al Palermo.

Lo scorso 9 novembre, la squadra rosanero, con soli dieci giocatori di movimento disponibili ed un solo disponibile in panchina (il baby portiere Matranga, ndr), è dovuto scendere regolarmente in campo, per disputare il derby di Sicilia contro il Catania, secondo quanto disposto dalla normativa UEFA in ottemperanza ai protocolli anti Covid-19.

Questo pomeriggio, il testimone è passato di diritto, alla Casertana, che con nove giocatori disponibili,  ha perso uno dei match più incredibili nella storia della Lega Pro. Nonostante i 15 casi di positività al Coronavirus, i falchetti hanno dovuto disputare la gara contro la Viterbese, terminata 3-0 a favore dei laziali.

Al termine del match tra Casertana e Viterbese, il tecnico rossoblù, Federico Guidi, è su tutte le furie. Così l'allenatore campano in conferenza stampa.

"Qui non ha più senso parlare di calcio. Ho ascoltato delle parole pessime, che hanno anteposto gli interessi personali al bene comune e alla salute. Il momento è difficile per tutti. Sentir dire da un dirigente della Viterbese: non siamo noi a dover scegliere se giocare o no. In quelle parole esiste l'uomo che lo riempie, che non è un uomo. La Viterbese è andata a Vibo Valentia a giocare, è scoppiato un focolaio, il presidente della Vibonese è anche finito all'ospedale. Nonostante ci fosse passata, la Viterbese ha voluto giocare perché era una partita importante per la salvezza. Quando si antepone la salute dei propri giocatori, della propria famiglia, a questi, lo devo dire, si è un uomo di merda. Tre giocatori nostri sono scesi in campo che stavano male. E la Lega chi ha tutelato? Nessuno. E il presidente dell'altra squadra è andato via."

LA MORTE DEL CALCIO - "Che segnale ha dato il calcio italiano in tutto il mondo? Vedere una partita nove contro undici, quando c'erano tutte le condizioni per rinviarla, quando siamo una gara in meno solo noi e il Bisceglie, non c'era nessun problema. Una mano sulla coscienza avrebbero dovuto mettersela. Traete voi le conclusioni sul nostro calcio e sul nostro paese".  

UN PROTOCOLLO DA DISCUTIBILE - "Quando il focolaio ti scoppia a dicembre, dopo che hai già giocato 13 partite, è fisiologico che ci siano degli infortuni gravi e delle squalifiche. Allora per noi era disponibile Matarese, con il crociato rotto, o Bordin, con la frattura. E nonostante tutto fosse tutto certificato, infortuni e quant'altro, non hanno battuto ciglio. Con la speranza che ai ragazzi della Viterbese, non succeda qualcosa anche a loro. Noi tra tre giorni, gli stessi di oggi, ci facciamo la trasferta a Castellammare. Rientrerà Konate dalla squalifica, saremo in dieci". 

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO... O FORSE NO - "L'aspetto che mi ha dato più fastidio è l'ostinazione di voler giocare una partita, mettendo a repentaglio la salute di tutti. Nel momento in cui mi dici che ci sei passato, che hai vissuto una situazione simile, perché tra Vibonese e Viterbese ci sono stati contagiati, significa che metti davanti alla salute altri interessi. Consapevole che puoi creare danno alla comunità, significa non avere rispetto per il prossimo". 

UN ABBRACCIO RINVIATO - "Voglio comunque ringraziare i ragazzi che sono scesi in campo con tutte le problematiche della settimana e le incertezze dello spogliatoio. Se avessi potuto li avrei abbracciati uno per uno, sono stati monumentali e sono orgoglioso di essere il loro allenatore" - queste le dichiarazioni del tecnico della Casertana,  Federico Guidi.