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Calcio femminile, la politica scende in campo a sostegno delle atlete: dalla Legge di Stabilità uno spiraglio sul professionismo

VALENCIENNES, FRANCE - JUNE 29: Milena Bertolini, head coach of Italy talks to her players as they take a drink during a coo during the 2019 FIFA Women's World Cup France Quarter Final match between Italy and Netherlands at Stade du Hainaut on June 29, 2019 in Valenciennes, France. (Photo by Robert Cianflone/Getty Images)

Il Governo apre al professionismo femminile: arriva un emendamento svolta per le atlete italiane

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Il calcio femminile potrebbe vivere importanti novità.

Il mondo della politica, infatti, ha deciso di muoversi attivamente affinché questa differenza tra il mondo dei maschi e quello delle donne venga finalmente abolita: l’emendamento alla legge di Stabilità, il cui testo è stato firmato dalla 5 Stelle Susy Matrisciano e dal Pd Tommaso Nannicini, due formazioni dell’attuale governo Conte, prevede un importante incentivo per le società che “stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo”, con un’estensione della legge 91 sul professionismo anche alle donne. Nello specifico - scrive la Gazzetta dello Sport -, si tratta del versamento del 100% dei contributi previdenziali e assistenziali, entro il limite massimo di 8mila euro su base annua, che corrisponde a un ingaggio lordo di 30mila. Dunque, si tratta di una vera e propria spinta che arriva dallo Stato affinché venga superata, per una volta e per tutte, la discriminazione uomini-donne nello sport.

 La capitana della nazionale italiana di calcio Sara Gama, scende in campo al fianco dell'emendamento alla Legge di Bilancio 2020, e attraverso un videomessaggio, ha voluto mandare un segnale forte e chiaro all'opinione pubblica e più in generale contro i pregiudizi e le discriminazioni: "Non è possibile che al Mondiale di Francia, fra le prime otto squadre, eravamo le uniche non professioniste. L'Italia ci ama, e adesso vigiliamo il professionismo".

L’emendamento, su cui ha lavorato anche l’Assocalciatori, interessa non solo i campionati di calcio, ma anche basket, pallavolo e rugby: un’apertura al professionismo che le atlete in Italia aspettano da tempo. Pertanto, già nelle prossime settimane qualcosa potrebbe cambiare.