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Premier League

Brighton, De Zerbi: “Guardiola top, grazie a Potter. Premier League e Serie A…”

De Zerbi
Le dichiarazioni di Roberto De Zerbi sull' esperienza calcistica vissuta in Premier League

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Inizio di stagione sorprendente per il Brighton di Roberto De Zerbi, che nelle prime quattordici giornate di campionato ha collezionato 21 punti in graduatoria e si ritrova attualmente al settimo posto in classifica  Protagonista assoluto di questo primo scorcio di torno è  l' allenatore bresciano che ha ereditato la panchina di Graham Potter, trasferitosi in estate al Chelsea di Todd Boehly. L'ex coach di Foggia e Palermo è riuscito in pochissimo tempo ad infondere alla compagine inglese il proprio credo calcistico, basato su un gioco  propositivo   in cui il   possesso palla, e la riconquista veloce sono un marchio di fabbrica imprescindibile per il raggiungimento del risultato. Intervenuto ai microfoni di "Sky Sport ",nel corso del format di approfondimento "Italians", il tecnico già alla guida dello Shakhtar Donetsk si è espresso su diverse tematiche. Di seguito le sue dichiarazioni

"Se pensa che io reputo Guardiola il migliore allenatore degli ultimi 30 anni della storia del calcio, può immaginare quanto mi abbia fatto piacere l'essere accostato al suo profilo, poi non so se sono stato concettualmente un rivoluzionario. Non mi piace andare per scelta nella direzione opposta. Però, se sono convinto che sia la direzione giusta, ci vado e ci vado anche con forza. Senza farmi troppi problemi: ma non lo faccio perché voglio fare il bastian contrario. Io credo in un certo tipo di concetti nel calcio, che tra l’altro mi rappresentano, mi identificano anche come persona. Mi viene facile richiedere queste cose ai miei giocatori. Scelta coraggiosa la mia di arrivare in Premier dopo Potter? Io non ho voluto mettermi a paragone o sminuire, o pensare che la mia idea fosse migliore della sua. Sono entrato in punta di piedi -rispettando quello che era stato fatto prima,  perché era stato fatto un grande lavoro, un lavoro di cui io tuttora beneficio. Ho iniziato a mettere dentro, piano piano, le mie idee. Soffrendo, perché avrei voluto fare di più. Mi davo i pizzicotti per fare meno, però adesso siamo già a buon punto. E non posso che ringraziare Potter. E’ chiaro che prendere una squadra quarta in classifica in Premier League, potevo solo peggiorarla. Differenze tra Inghilterra e Italia? In Premier c’è una mancanza totale di pressione sui giocatori e in Italia, qualsiasi categoria tu faccia, vai in ritiro il giorno prima e sembra di andare a fare un ritiro spirituale. In Inghilterra è tutto un altro mondo, c’è il day off: il giorno di riposo a metà settimana, che io faccio fatica ad accettare perché mi sembra di perdere un giorno di lavoro e invece per loro è sacro. La cosa bella è che impari che il calcio può essere vissuto in modo diverso e non solo nel nostro. Non è giusto questo, non è giusto il nostro, ma sono diversi".