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Borussia Mönchengladbach-Inter, Conte: “Siamo una vera squadra, l’abbiamo dimostrato. Eriksen? Ho una certezza”

Le parole dell'allenatore nerazzurro

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Siamo stati bravi a crederci, adesso non dobbiamo sbagliare.

Queste le parole di Antonio Conte, intervenuto al termine della sfida di Champions League contro il Borussia Mönchengladbach. Il tecnico dell'Inter ha parlato ai microfoni di Sky Sport in seguito al successo esterno contro la compagine tedesca, che lascia ancora aperta la possibilità di una eventuale qualificazione agli ottavi di finale. Il tutto si deciderà all'ultima giornata, quando la franchigia nerazzurra sfiderà in casa lo Shaktar Donetsk, mentre in contemporanea a Valdebebas si affronteranno Real Madrid Borussia Mönchengladbach. Il gruppo B diventa così ancora più equilibrato e dall'esito finale del tutto incerto, con tutte e quattro le squadre che hanno la possibilità di accedere alla fase ad eliminazione diretta. Conte ha parlato proprio di questo possibile passaggio del turno e della prova fantastica offerta dai suoi: "Se non sei una squadra non vinci queste partite, soprattutto in questo momento di straordinaria forma per il Borussia. Da tanti punti di vista oggi siamo stati squadra, abbiamo fatto una prestazione importante anche se potevamo evitare sofferenze inutili. Abbiamo affrontato un ottima squadra, la migliore del nostro girone ma ce l'abbiamo fatta e possiamo ancor qualificarci. Complimenti ai ragazzi, grande spirito di aiuto reciproco che consente di vincere match come quello di oggi. Io chiedo sempre una crescita di responsabilità da parte di tutti, soltanto così possiamo crescere come collettivo e puntare qual cosa di ambizioso. Stiamo facendo un percorso, è imporrante perché  partite come queste dimostrano che la squadra c'è. Abbiamo voglia e determinazione, comunione di intenti e desiderio di far felici i nostri tifosi, anche questo fa la differenza in campo".

L'allenatore pugliese ha voluto spiegare un curioso retroscena accaduto all'interno dello spogliatoio nerazzurro durante l'intervallo: "Il gol a fine primo tempo poteva ammazzarci, soprattutto dopo che avevamo giocato cosi bene fino a quel momento. Nell'intervallo abbiamo analizzato alcune situazioni, dovevamo tornare a giocare con qualità come avevamo fatto, senza demoralizzarci. Verso la  fine del secondo tempo loro hanno preso fiducia, anche perché abbiamo sbagliato diversi passaggi. Abbiamo preso anche questo gol che poteva ammazzarci a livello morale ma è andata bene. I ragazzi hanno bisogno di essere supportati e sanno che nel bene e nel male ci sono. Ho detto loro che avremmo dovuto continuare a giocare come sapevamo e che lottando alla fine avremmo vinto... sono stato buon profeta, non fosse accaduto avrei perso di credibilità (ride ndr.)"

Conte ha poi proseguito sull'importanza del suo reparto mediano:" Il centrocampo è il reparto che sposta gli equilibri. Per Brozovic era la prima dopo il covid, Barella sta giocando sempre, però in questi momenti era difficile intervenire anche dalla panchina. Sensi ed Eriksen potevo inserirli ma non ero sicuro per la poca interdizione che potevano darmi. Fino alla fine i ragazzi sono stati bravi, è la dimostrazione che anche lo stesso Brozovic quando ci mette la garra è un giocatore importante. Gagliardini lo conosciamo, è affidabile sotto tutti i punti di vista".

MILAN, ITALY - JULY 22:  Head coach of FC Internazionale Antonio Conte reacts during the Serie A match between FC Internazionale and  ACF Fiorentina at Stadio Giuseppe Meazza on July 22, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Chiosa finale del tecnico sulla sua propensione nel far giocare e migliorare a vista d'occhio i calciatori nati in Italia:"Italiani? Barella è giovane e sta crescendo, ha margini di miglioramento e sta lavorando per migliorare. Lo stesso per Bastoni che sta facendo molto bene. Sono ragazzi affidabili, il mio compito è di farli crescere. Sono contento anche per Darmian che viene da due esperienze discontinue in Inghilterra e al Parma. Abbiamo creduto in lui, ci da la possibilità di far crescere anche Hakimi con pazienza. Ci ha dato molto finche è rimasto in campo, purtroppo o per fortuna gli esterni vanno cambiati spesso per l'intenso lavoro che fanno".