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Barcellona, Koeman: “Messi? L’età non conta, quando Leo gioca è inarrestabile. Ansu e Pedri? Rispondo così”

Le dichiarazioni del tecnico olandese

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La lunga intervista del tecnico del Barcellona.

Ronald Koeman è intervenuto ai microfoni di BarcaMagazine, chiarendo ai più quanto visto in questo altalenante inizio di stagione della compagine catalana. L'allenatore olandese ha affrontato diverse tematiche, la prima delle quali legata alla mentalità vincente che bisogna sempre avere quando si vive il 'mondo Barcellona':"Bisogna lavorare e dimostrare che come allenatore vali. La mentalità per raggiungere gli obiettivi è quella di essere fedeli a se stessi. Se perdi la retta via e sei cambiato diventa tutto un po 'più difficile. L'importante è cercare una linea, avere al tuo fianco persone con cui discutere delle decisioni che devi prendere, ma se è una linea devi seguirla. È anche un messaggio chiaro per i giocatori. Se hanno un allenatore che è nero oggi e bianco domani, non è possibile lavorare con serenità e costanza. Se perdo, perdo a causa delle mie scelte e della mia filosofia.  Ai miei giocatori chiedo di giocare, di dominare, ma anche di premere. Il calcio è cambiato, ma voglio vedere la mia squadra vincente, che combatte, lavora, gioca bene ma ottiene anche il miglior risultato".

IL MOMENTO DI MESSI

 “Messi? Se è in grado di giocare, gioca. Ovviamente Leo ha qualche anno in più, ma è pur sempre un giocatore a cui piace stare molto in campo e soprattutto vincere le partite, si diverte ogni giorno con gli allenamenti ed è molto coinvolto. Da allenatore parlo con i miei giocatori, e parlo anche con Leo di questo e di altro perché è anche capitano della squadra, e ci sono cose da spogliatoio, ci sono regole e si parla di tante cose, non solo del gioco. In altre parole, questo è il lavoro quotidiano di un allenatore che ha comunicazione con i suoi giocatori".

SUI GIOVANI

"Anche parlare con i giovani è bello, se lo meritano, ma sono anche persone che devono ancora imparare molto, perché hanno 17 o 18 anni, come  Ansu e Pedri, ma quello che hanno fatto per essere ai massimi livelli nella prima squadra del Barça è qualcosa di davvero molto importante. Per un club è importante avere giovani che abbiano opportunità, dobbiamo cambiare la squadra a poco a poco. Bisogna bilanciare tutto con i grandi, ma non ci saranno per tutta la vita e dobbiamo quindi cercare i cambiamenti con il tempo e con tranquillità".

IL SOGNO DI RONALD

“Ho sognato di allenare il Barcellona. Non credo ci si possa aspettare  che tutto funzioni bene da subito. Se una squadra ha ottimi risultati, una squadra non cambia il suo allenatore. Ogni volta che c'è un cambiamento è perché le persone non sono felici, perché la squadra non vince ... Sono l'allenatore, dobbiamo giocare bene e vincere le partite, non possiamo controllare anche il resto".