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A tutto Marchisio: “Il calcio deve ripartire, fosse per me giocherei. Il rischio zero non ci sarà mai”

L'ex calciatore della Juventus, Claudio Marchisio, ha detto la sua sull’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus

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"Se fossi un giocatore darei il mio ok per tornare a giocare, senza grosse paure". 

Lo ha detto Claudio Marchisio. L'ex calciatore della Juventus, uno tra i personaggi favorevoli alla ripresa della Serie A, intervenuto ai microfoni di 'Tuttosport' ha detto la sua sull’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, analizzando le inevitabili ripercussioni di tale condizione inquietante sull’intero mondo del calcio.

"Chiaramente parlo per me. Perché potrei capire se qualcuno non si sentisse al sicuro per tornare a giocare. So che qualche giocatore non se la sente, massimo rispetto di quello che si prova. Io personalmente giocherei. Il rischio zero in uno sport di contatto non può esistere. Bisogna cercare di strutturare tutto al meglio perché il rischio sia minore possibile, se ci aspettiamo che sia zero allora non si riaprirà mai".

Ripartire con il campionato per aiutare l'Italia, vittima di un dramma sanitario e sociale conseguente crollo economico, a rialzarsi: "In questo momento il calcio è nelle grinfie di questa situazione come qualsiasi altra attività, come qualsiasi persona. Ma se si parla di calcio bisognerebbe però sapere che si tratta di una delle prime dieci industrie del Paese, con un indotto molto importante e un movimento di massa che coinvolge milioni di persone di qualsiasi età. Per questo, a parer mio, ripartire è fondamentale. Il calcio non è solo l’élite di giocatore milionari che finiscono sulle copertine e sono i re dei social network. Il calcio è una macchina enorme, trainata dai giocatori più visibili e pagati, ma dentro la quale ci sono quasi duecentomila persone che vivono di pallone".

Un pensiero anche per tutto il sistema calcio parlando anche delle categorie minori: "Il calcio è una delle prime industrie del Paese con un indotto molto importante e un movimento di massa che coinvolge milioni di persone di qualsiasi età. Il calcio non è solo l'élite di giocatori milionari che finiscono sulle copertine e sono i re dei social network", ha concluso Marchisio.