"Abbiamo realizzato buona parte del mio programma".
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A tutto Gravina: “Abbiamo ricreato entusiasmo. Lottiamo contro il razzismo, a Palermo nuova tecnologia”. E sulla maglia verde dell’Italia…
"La mia vecchia idea è: Serie A a 20 squadre, Serie B divisa in B1 e B2, da 18. Al di sotto, una Serie C per semiprofessionisti"
Esordisce così Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Repubblica. Il numero uno della Federazione, eletto lo scorso anno, ha ottenuto fin qui ottimi risultati, centrando gli obiettivi che si era posto all'inizio del suo mandato: "Abbiamo ricreato entusiasmo, adeguato lo statuto, riformato la giustizia sportiva, modificato la responsabilità oggettiva, rilanciato il calcio femminile, che ora ha uno sponsor in campionato, e risollevato il brand: i nostri ricavi superano del 30% il minimo che ci garantiva l'advisor, di cui ora facciamo a meno. Un anno fa non eravamo nelle condizioni di presentare il budget al Coni. Oggi guardiamo al futuro lavorando sui giovani con la consapevolezza che il patrimonio del calcio italiano è unico".
Gravina si è anche espresso sulla situazione razzismo negli stadi italiani, in questo avvio di campionato ci sono già stati diversi episodi: "Eppure noi abbiamo norme di severità unica in Europa. Il problema è che molto spesso i buu non vengono percepiti allo stadio. Esiste un radar passivo, in dotazione all'antiterrorismo, che capta con microfoni direzionali la provenienza di un rumore. Può scovare in diretta chi sta facendo un coro razzista. O anche ricostruire la traiettoria di un petardo. Bastano due pannelli per settore, il costo non è proibitivo, lo produce un'azienda italiana. C'è solo un ostacolo legato alla privacy, perché può ascoltare conversazioni private allo stadio, ma è uno strumento micidiale. Vogliamo coordinarci con il Viminale, contiamo di testarlo in Italia-Armenia a Palermo".
In ballo c'è sempre l'ipotesi di una riforma dei campionati legata a categorie e numero di squadre per divisione: "La mia vecchia idea è: Serie A a 20 squadre, Serie B divisa in B1 e B2, da 18. Al di sotto, una Serie C per semiprofessionisti. La riforma va abbinata alla flessibilità dei contratti: se un club retrocede, gli ingaggi dei giocatori vengono ridimensionati. Ridiscuterei il paracadute: altera l'equilibrio in Serie B. Ho un'ottima sintonia con il ministro Spadafora, molto disponibile. È ora di intervenire sulla legge 91 del 1981 che regola il professionismo nello sport. È impensabile applicare le stesse regole alla Juventus di Ronaldo e al Gozzano o al Renate, piccoli club di Serie C. Il semiprofessionismo, garantendo sgravi fiscali, può dare ossigeno a tante realtà. Il calcio non è solo la Serie A: sapete che ci sono tanti grandi ex calciatori che vivono oggi in condizioni disagiate? Realizzeremo il primo centro di accoglienza, forse al Lido di Venezia. Non chiamatela casa di riposo, però. Stiamo raccogliendo risorse con cene di beneficenza e gare delle Legends azzurre, l'incasso lo destiniamo a una Onlus gestita da Paolo Maldini".
Gli azzurri di Roberto Mancini stanno facendo molto bene, la Nazionale Italiana ha già conquistato la qualificazione all'Europeo: "Nel contratto c'è un premio per la vittoria dell'Europeo, uno per la qualificazione al Mondiale e uno...
vabbé, se succede lo accompagno a Medjugorje. Già il fatto di pensare in grande indica la nostra svolta".
Gravina è poi tornato sull'ex ct azzurro Ventura: "Io ero convinto che con la Svezia negli spareggi avremmo vinto. Ho visto Verratti contro il Liechtenstein correre 90'. Se avrei esonerato Ventura prima degli spareggi? Sì, lo dissi, e non fui l'unico. Non serviva Ancelotti, bastavano un traghettatore e un po' di rabbia in più. Forse il cambio andava fatto già prima della Spagna".
Tante le polemiche suscitate dalla maglia verde indossata recentemente dalla Nazionale: "L'avremo almeno per un'altra partita. All'Europeo no. Puma ha registrato il tutto esaurito in 48 ore, i giocatori stessi ne hanno volute tre a testa, è stata un successo. Le polemiche le ho trovate sterili. Il rispetto della storia lo dimostriamo nell' attenzione alle leggende azzurre e ai comportamenti in campo e fuori. Se tornerà Vialli? Sì, da novembre sarà capo delegazione. Totti? Gli ho parlato tre volte, l'ho convinto a tornare allo stadio per Italia-Grecia. Voglio coinvolgerlo nella formazione dei giovani. Ma deve studiare da dirigente. Altri grandi ritorni? Buffon: l'ho contattato, lo vedo come un grande allenatore, ora vuole giocare. In futuro, direi Chiellini".
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