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A tutto Baiano: “Quando passava Maradona mi tremavano le gambe. Asta benefica? In palio la mia 8 della Fiorentina”

L’ex attaccante di Foggia, Napoli e Fiorentina ha parlato dei suoi ricordi da attaccante, della sua nuova vita e dell’emergenza Coronavirus

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Parola a Francesco “Ciccio” Baiano.

L’ex centravanti di FoggiaFiorentina e Napoli, intervenuto ai microfoni di Casa di Marzio, si è raccontato a 360° toccando diversi temi importanti: dal suo passato da attaccante alla sua nuova vita da allenatore, passando per l'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus, che lo ha spinto a mettere all'asta la sua maglia numero 8  per aiutare le famiglie meno abbienti.

Quando ho sentito Ciro Ferrara ho subito fatto parte dell’asta benefica per l’emergenza coronavirus. Queste iniziative fanno bene al cuore, noi siamo dei privilegiati. La Fondazione Cannavaro-Ferrara si sta dando molto da fare e ho messo all’asta una maglia a cui tengo molto: la numero 8 della Fiorentina, un numero che non avevo mai indossato prima. Ma a Firenze la 9 e la 10 erano già prenotate quando arrivai io”.

Due delle sue migliori stagioni, tra il 90’ e il 92’, al Foggia con 43 gol all’attivo, al fianco di vecchie glorie mai dimenticate: “Signori è una gran persona, non eravamo sempre insieme fuori campo, ma nei 90 minuti formavamo una squadra incredibile. Amici prima che compagni di squadra, eravamo un gruppo eccezionale e non poteva non essere così, altrimenti non sopportavi gli allenamenti di Zeman”.

Poi i 5 anni in viola, dal 92’ al 97’ con Batistuta prima e Rui Costa dopo: “Rui Costa è stato fenomenale, il secondo più forte con cui ho giocato. Eravamo compagni di stanza a Firenze e gli ho potuto insegnare anche l’italiano. Lui lo studiava e mi diceva ‘Correggimi se sbaglio’ e lo correggevo. Adesso Ferrara riderebbe se sapesse che io ho insegnato italiano a qualcuno”.

Il ricordo più bello resta il regalo fattogli da Diego Armando Maradona: “Quando giocavo nelle giovanili del Napoli, Maradona veniva a vedersi le mie partite. Si metteva dietro la porta e vi lascio immaginare la tensione, mi tremavano le gambe. Parlavamo spesso, mi chiamava 'Baianito'. Un giorno mi vide con delle scarpe messe male e me ne regalò un paio di sue nuove, perché avevamo lo stesso numero. L'anno dopo arrivai in prima squadra mi fece firmare un contratto con Puma”.

Oggi Baiano è allenatore, l'ultima esperienza sulla panchina della Primavera del Pisa: “Più Ranieri o più Zeman? Un po’ e un po’", sorride. "Sicuramente Zeman è stato fondamentale per me, anche per il me allenatore, oggi uso il 4-3-3 con i miei ragazzi del Pisa. Passare in panchina non è facile, devi stare attento a 25 teste diverse. Con Sarri ho ancora un ottimo rapporto, ci siamo sentiti un paio di settimane fa e sono contento stia facendo bene a Torino. Non è facile fare sin da subito quello che sta facendo lui con una squadra di campioni che vince da otto anni di fila. Gli allenatori non hanno la bacchetta magica”.