Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

ITALIA

Spalletti: “Sarri? La Nazionale deve stare a cuore a tutti. Zaccagni e Chiesa…”

Spalletti: “Sarri? La Nazionale deve stare a cuore a tutti. Zaccagni e Chiesa…” - immagine 1
Le parole del CT azzurro in conferenza stampa: "In attacco sono messo benissimo. Kean? Qui si fanno le cose seriamente".
Mediagol ⚽️

"Ringrazio il ministro Tajani per questo incarico che mi riempie d'orgoglio, ma devo diventare migliore di quello che sono. Le responsabilità rendono le persone più forti. Sono sicuro di ricevere il supporto dei miei calciatori che saranno partecipi di questo nuovo incarico. Questo mi obbliga ad essere migliore". Lo ha detto Luciano Spalletti, intervenuto in conferenza stampa dopo essere stato nominato ambasciatore dello sport in Italia e nel mondo dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Diversi i temi trattati dal commissario tecnico della Nazionale italiana. Di seguito, le sue dichiarazioni.

LA REPLICA -"Sarri e le parole sulle troppe partite delle Nazionali per le qualificazioni? Lo stimo moltissimo, ha sentimento per questo sport, ha amore. Anche io quando ero allenatore di club ero più contento se qualcuno dei miei giocatori restava a casa, soprattutto quelli che facevano lunghi viaggi. Quindi il commento alle sue parole è che noi non vogliamo mandarglieli a casa peggiorati i calciatori, ma migliorati. E poi la maglia della Nazionale deve stare a cuore a tutti. Anche a lui".

SU IMMOBILE -"Immobile? Era arrivata una comunicazione da parte del medico della Lazio: aveva un problema di natura fisica e non sapevano se avrebbe recuperato, quindi siamo andati più in profondità e dato che poteva non giocare alla fine ho telefonato direttamente a Sarri e a Martusciello che mi hanno risposto con grande disponibilità. Ci siamo parlati, poi ho parlato al calciatore e tutti insieme abbiamo optato per il riposo; anche lui sentiva questa necessità. Penso che tutti abbiamo fatto la cosa giusta. Non ha manco giocato con l'Atalanta e quindi c'è stata coerenza da parte di tutti".

SU KEAN -"Non conosco i suoi vecchi comportamenti, per me i calciatori sono creature speciali e li tratto come tali. Ma allo stesso tempo voglio risposte speciali. Qui non si viene a ridacchiare dietro quello che si fa in campo o i minuti che passiamo a Coverciano. Si viene a stare sereni, anche a divertirsi, è un gioco ma che richiede molta serietà e professionalità. Andando a fare delle ricerche, c'è un libro che si intitola 'Niente teste di ca**o' e credo renda bene l'idea (ride, ndr). Qui si fanno le cose seriamente. Serve sacrificio per portare a casa la pagnotta del risultato".

L'ATTACCO -"Il calcio moderno ci ha fatto vedere che la fisicità ed il motore che hai è un bel punto di partenza. Se potessi scegliere il mio centravanti, lo sceglierei come Kean e Scamacca che hanno queste caratteristiche e questa qualità. Scamacca forse è anche un po' più pulito come tocco di palla e qualità nello stretto. Kean è più fisico e massiccio per metri e copertura di campo per la squadra perché fa più strada. Allegri? Ci ho parlato quando sono stato alla Juve a trovare Kean. Con lui non ho assolutamente niente, anzi mi sta molto simpatico".

SU RASPADORI E BONAVENTURA -"Raspadori ha sia fisicità che qualità, gli manca un po' d'altezza. Ormai molte partite si vincono sui calci piazzati e sui colpi di testa quando le squadre si mettono a cuccia col blocco difensivo basso. Ma lui ha tecnica, destro e sinistro, inventiva, bucate, sa stare esterno o più basso o più profondo, un centravanti con altre caratteristiche che può giocare con un altro attaccante perché può girargli intorno. Per concludere, in attacco sono messo benissimo. Bonaventura? L'ultima volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è il Pellegrini della situazione, un trequartista che sa buttarsi dentro o andare sull'esterno. Ha una gestione totale del pallone, tiro, inserimento e gol. L'unico dubbio era relativo all'età, ma per quello che sta facendo vedere era giusto portare anche lui".

DA CHIESA A ZACCAGNI - "Zaccagni l'ho lasciato a casa perché dopo la partita con l'Atalanta gli hanno fasciato la cavigilia, ha un leggero gonfiore. Mica potevo obbligarlo a partire con le stampelle mentre zoppicano. La Lazio lo riguarda e poi senza fretta vediamo. Magari la Lazio non vuole che ci raggiunga, ma io sento anche lui e se lui sta bene e vuole venire lo portiamo, se invece è titubante resta a casa perché non vogliamo portare qui calciatori forzatamente. Chiesa? L'ultima volta non aveva niente e poi ha giocato dopo due giorni. Stavolta sente pochissimo dolore, poi lui a risponderci e prenderemo una decisione. La Juventus non è rimasta sorpresa da questa convocazione, abbiamo fatto degli accertamenti in più e tra oggi e domani si valuterà quello che sarà il futuro immediato".

TURNOVER -"Abbiamo due partite difficilissime, non snobbiano nessuno e non abbiamo difficoltà a presentarci a Wembley a fare la nostra partita contro quelli che hanno inventato il calcio. Ma entrambe le gare sono difficili e schiererò una formazione per avere sempre una squadra forte. Non si prendono decisioni a lungo termine sulla base di emozioni momentanee ma in base ad un ragionamento corretto. Nei miei pensieri si gioca sempre a carte scoperte. Si può fare ancora qualcosa di differente. 4-3-3 o 4-2-3-1 è una cosa facile da fare, sei più offensivo, basta poco, ci sono dieci metri di differenza. Poi è chiaro che avere tra le linee un giocatore come Perrotta o averci Del Piero o Baggio sono differenti come situazioni. Ma nel convocare Acerbi, Bastoni, Darmian, Dimarco c'è anche la possibilità di fare la difesa a tre e il centrocampo a cinque. D'altronde loro lo fanno dalla mattina alla sera, così se ci fossero dieci minuti da fare con altro modulo possiamo farlo".

RETROSCENA SPINAZZOLA -"Ho lasciato a casa malvolentieri Spinazzola, ci ho parlato e mi ha risposto come volevo mi rispondesse. Per me è stato perfetto. Mi ha detto: per me è stata la mia vita far ricredere gli altri, mi impegnerò ancora di più. Faccio fatica a lasciar fuori calciatori così, ma è difficile anche spiegare il motivo tattico, un quinto attacca di più di un terzino. Dimarco è anche un quinto e ci mette tecnica, Biraghi è abituato a giocare a quattro. In generale ci sono ancora 5-6 allertati per stare tranquilli. La federazione ha avvertito le società, io ho telefonato a qualche calciatore, non a tutti, come facevo? (ride, ndr). E nessuno lascia intravedere di essere negativo".

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Palermo senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Mediagol per scoprire tutte le news di giornata sui rosanero in campionato.