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Spagna, Luis Enrique non teme l’Italia: “Imbattibilità? Sono vicini a perdere”
"Troveremo un'Italia al top: sono riusciti a battere, e meritatamente, l'Inghilterra in finale agli Europei e hanno allungato la loro striscia di imbattibilità. Ma come dice anche il nostro psicologo, proprio per questo sono più vicini a perdere, manca sempre meno".
Ne è sicuro il ct della Spagna Luis Enrique, intervenuto in conferenza stampa e soffermatosi sul prossimo delicatissimo impegno che attenderà i suoi. Le Furie Rosse, infatti, mercoledì prossimo affronteranno nella semifinale di Nations League l'Italia di Roberto Manicini: imbattuta da ben 37 gare.
"Euro2020? Avremmo potuto batterli e non siamo stati capaci di farlo, siamo due squadre simili e speriamo di dar vita a una partita spettacolare. Vedremo chi vincerà, speriamo di essere noi ad andare in finale", l'auspicio del ct delle Furie Rosse, che oggi ha annunciato i 23 convocati.
Il ct si è poi soffermato sui convocati e sulla Final Four: "Ansu Fati? Sono stato tentato dal convocarlo ma la cosa migliore è che resti nel suo club, torni ai suoi livelli e possa presto darci una mano. Fabian Ruiz e Brahim Diaz? Non parlerò di chi non c'è. Fabian potrà tornare, il suo livello è alto. Anche Brahim sta facendo benissimo e più crescerà, più avrà possibilità di essere chiamato. La Nations League è un premio, vogliamo cercare di andare in finale e vincerla. Final Four? Io voglio vincere tutto. È vero che fra un mese ci giocheremo il pass per il Mondiale e non c'è niente di più stimolante ma in ogni partita i giocatori sanno di giocarsi il proprio futuro e questo credo sia sufficiente perché siano concentrati. Non c'è pressione ma l'obiettivo è vincere questa coppa. Affronteremo l'Italia a casa sua, gli attuali campioni d'Europa, si può solo migliorare".
Infine, due battute sul dibattito relativo al calendario internazionale: "Va ridotto perché alla fine sono i calciatori che ne risentono. Non sta a me decidere ma mi piacerebbe un Mondiale ogni due anni. Sono state eliminate le amichevoli per dare vita alla Nations League ed è interessante ma, ripeto, il calendario è esagerato e da qualche parte va ridotto". Infine, sulla situazione del Barcellona e su una possibile chiamata di Laporta, il tecnico asturiano sorride: "Credo che non abbia il mio numero... Sono qui perché voglio stare qui e resterò ct fino alla fine del mio contratto".
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